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Dipendente di farmacia vendeva sostanze dopanti

Dipendente di farmacia vendeva sostanze dopanti

Ha patteggiato un anno e 7 mesi. Complice condannato in abbreviato a 16 mesi Le indagini della Finanza innescate dalla segnalazione di un cittadino

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FERRARA - Ha patteggiato un anno e sette mesi per commercio illegale di sostanze dopanti, per uso umano e anche veterinario, il dipendente di una farmacia ferrarese della zona di via Bologna. Le indagini della Guardia di Finanza a carico del ferrarese F.M. risalgono al 2013-2014, ma gli episodi contestati vanno invece dal 2008 all'ottobre del 2013.

La segnalazione, partita da un privato, ha permesso al personale della Fiamme gialle di attivarsi tramite pedinamenti e intercettazioni telefoniche; gli agenti della Finanza hanno anche raccolto ed analizzato i rifiuti provenienti dalla stessa farmacia, rifiuti nei quali sono stati recuperati, fra gli altri, scatole di farmaci ancora intatti, ma a cui era stato asportato il fustello e ancora in corso di validità, nella fattispecie sostanze anabolizzanti come il testosterone; sono state poi controllate anche le ricette che riportavano la richiesta di rimborso all'Asl.

Nei frigo della farmacia, invece, sono stati ritrovati flaconi di farmaci ad uso veterinario di cui è vietata la vendita a scopo umano. I medicinali, sequestrati dalla Finanza, erano sostanze anabolizzanti usate spesso come dopanti da atleti bodybuilder o ciclisti, ma destinate anche ai proprietari delle palestre cittadine e a culturisti locali.

Insieme a F.M., che secondo l'accusa vendeva le sostanze anabolizzanti anche a frequentatori delle palestre della zona, è stato indagato e rinviato a giudizio anche G.A. per cessione a terzi, episodi contestati a quest'ultimo fino al 2012.

Durante le indagini e gli accertamenti della procura è emerso che il ferrarese vendeva farmaci senza regolare ricetta medica anche per posta. Per questo, all'indagato è stata contestata dalla guardia di finanza la professione abusiva di farmacista - F.M. non risulta iscritto all'albo - e truffa ai danni dello Stato.

F.M., assistito dall'avvocato Daniela Bellettini, ha chiuso la vicenda patteggiando la pena di un anno e sette mesi, mentre G.A., difeso dall'avvocato Massimo Soffritti, è stato condannato con rito abbreviato a un anno e quattro mesi. (fe.ac.)