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«Per compito: dormi bene Esci e gioca con gli amici»

Il vademecum della maestra che agli alunni ha detto: niente compiti per le vacanze
Il vademecum della maestra che agli alunni ha detto: niente compiti per le vacanze

Per le vacanze di Pasqua una maestra ha dato queste indicazioni ai suoi alunni «Sono certa che il loro impegno sarà massimo, i bambini sono responsabili»

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«Ho dato i compiti per le vacanze». Margherita Aurora è la maestra della seconda classe delle scuole elementari di Copparo, ieri ha salutato i suoi alunni augurando una buona Pasqua e distribuendo un foglio su cui sono indicati ben dieci punti da seguire (più o meno) alla lettera. Leggendo il primo, il cuore dei genitori si alleggerisce: “Fai delle belle dormite riposanti, pisolini compresi”, seguito a ruota da “Passa tutto il tempo possibile con tuoi genitori: se la mamma cucina qualcosa aiutala leggendole la ricetta e allungandole qualche ingrediente; se il papà ha tempo fai delle belle passeggiate con lui, a piedi o in bicicletta”.

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«Faccio questo lavoro da vent’anni - spiega la maestra Margherita, che di anni ne ha poco più di 40 - ed è da tanto tempo che pensavo alla “svolta”. I miei alunni non dovranno stare con le mani in mano, anzi, avranno tanto da lavorare. E sono certa che il loro impegno sarà massimo perché i bambini, tutti, sono diligenti e responsabili e loro per primi hanno capito che si tratta di compiti veri e propri». “Gioca in allegria con fratelli e sorelle, cugini, amici, ricordando di avere rispetto e pazienza”. «Ne ho parlato con loro - continua - abbiano analizzato punto per punto, parola per parola. Li ho anche invitati a leggere delle storie per la mamma e il papà, a fare un disegni che appenderemo poi in classe, a prendersi cura degli animali. Insomma, a fare tutte quelle cose che generalmente passano in secondo piano per mancanza di tempo e non certo di voglia». E ancora, «la mia è una classe bellissima, multietnica e molto attenta. I bambini vedono più me che i genitori e la responsabilità è dunque enorme». I libri servono, ci mancherebbe. Ma anche la vita è una buona insegnante. “Il martedì, ultimo giorno di vacanza, ripassa le tabelline da zero a cinque, ripetendole ad alta voce. Inoltre controlla con cura l’astuccio e la cartella, così da tornare a scuola ordinato e pronto al lavoro in classe”. La buona scuola esiste.

Annarita Bova