Incognite sul Centro energia I sindacati: «Sarà sciopero»
È in discussione in questi giorni il destino del Centro energia Ferrara, la centrale a ciclo combinato inserita nel petrolchimico e di proprietà per il 58% di Foster Wheeler Italiana e per il 58% dal...
È in discussione in questi giorni il destino del Centro energia Ferrara, la centrale a ciclo combinato inserita nel petrolchimico e di proprietà per il 58% di Foster Wheeler Italiana e per il 58% dal gruppo tedesco E. On. Quest'ultimo ha deciso di vendere le proprie attività alla holding Eph, che fa capo a Daniel Kretinsky, patron dello Sparta Praga. L'operazione dovrebbe essere effettuata nei primi giorni di maggio, anche se il condizionale è d'obbligo visto che il vertice di E. On è stato interdetto temporaneamente dall'incarico dalla Procura di Sassari, che sta procedendo secondo l'ipotesi di reati ambientali. «Un accordo con le organizzazioni sindacali ancora non è stato raggiunto» specificava ieri mattina Stefano Chiarioni della Filctem-Cgil, affiancato da Vittorio Caleffi della Uiltec-Uil, da Massimo Volpe della Flaei-Cisl e da Salvatore Ilacqua e Michele Balboni delle Rsu. «Per questo abbiamo convocato uno sciopero dell'intero gruppo per il 28 aprile, con presidio davanti al Ministero dello Sviluppo economico. Quella di Ferrara non è infatti l'unica centrale del gruppo, che ne conta anche a Livorno Ferraris (Vercelli), Tavazzano (Lodi), Ostiglia (Mantova), Trapani, Scandale (Crotone) e Fiume Santo in Sardegna. Gli occupati in totale sono 940, di cui ventitré nella nostra città. Da noi, però, il problema è più complesso. «E. On vuole comunque chiudere la centrale della nostra città prima ancora di passare le quote a Eph, il che è incomprensibile, visto che l'acquirente ha dichiarato l'intenzione di mantenere l'occupazione». Un ulteriore segnale negativo per il territorio è la decisione di Terna, appresa dai sindacati a inizio mese, di estromettere Cef dagli impianti ritenuti essenziali per la trasmissione dell'energia elettrica a livello nazionale. «Nel 2016 - ha esplicitato sempre il segretario della Filctem -, Terna non coprirà più il disavanzo della nostra centrale». Di qui l'appello delle sigle sindacali, che hanno già incontrato il sindaco Tiziano Tagliani: «servono nuove soluzioni, per evitare la chiusura della centrale e la messa in mobilità dei dipendenti».
Gabriele Rasconi
