Nuovo mercato, vecchie proteste
Gli ambulanti del “venerdì” ancora critici per la nuova collocazione verso piazza Travaglio: abbiamo calato le vendite
Da quattro mesi il mercato del venerdì ha una nuova collocazione:alcune bancarelle infatti dopo l'approvazione di una delibera comunale sono state spostate da piazza Trento Trieste a Corso Porta Reno e piazza Travaglio. Alla vigilia di Pasqua siamo andati a sondare gli umori degli operatori commerciali, e i commenti al nuovo dislocamento non sono in linea di massima positivi.
Alessandra Fioravanti e il fratello, titolari di una bancarella che vende articoli di abbigliamento in Corso Martiri, esprimono un netto dissenso: «il mercato è stato dislocato in tre parti, piazza Travaglio, Porta Reno e Corso Martiri. In questo modo l'amministrazione ha distrutto il mercato, ed essendo così dislocato e spezzettato, le persone non girano più. Invece di aiutare, il Comune ti butta in terra, affittando però il Listone ad altri, come avviene in alcuni fine settimana. Nelle altre città il mercato è in centro, mentre qui è frammentato. Che disturbo davamo sul Listone per un giorno alla settimana e per 7/8 ore? La polemica era iniziata accusandoci che sporcavamo, ma noi siamo arrivati un venerdì mattina che c'era una gigantesca macchia d'olio prodotta da una friggitoria. Non siamo noi che sporchiamo. Il Listone continua ad essere occupato, per un profitto loro».
Non cambia molto la versione di Luca Vecchiatini, titolare di una bancarella sempre in Corso Martiri, di stoffe e tendaggi: «rispetto alla vecchia collocazione, il mercato ha perso la sua continuità. Questo non fa bene al commercio. Soprattutto i 16 di Piazza Travaglio sono stati penalizzati», conclude.
Claudio, titolare di una bancarella di abbigliamento, spiega che «con la nuova collocazione lavorano bene solo 10 banche. La maggior parte sono penalizzate. Il mercato funziona quando è unito, mentre diviso in questo modo è faticoso.Questo spostamento non è stato fatto in maniera coerente. La settimana scorsa sul Listone c'era una manifestazione gastronomica ed è rimasta per tre giorni; perché loro sì e noi no?» Va male anche a Nadeem Mohammed, che ha una banca di cose usate. «Ho un calo del 30-40% con la nuova sistemazione. Prima si lavorava bene, ora non più».
Anche per Salvatore Anselmo, il mercato strutturato in questo modo è troppo dispersivo. Spostandosi verso Piazza Travaglio, i malumori crescono. La titolare di una bancarella di abbigliamento in Porta Reno che vuole rimanere anonima, afferma di avere subìto perdite «per un valore del 70-80%.Chiederei che si facessero maggiori controlli, per vedere se tutti hanno la loro posizione Inps. Nonostante siamo rimasti nello stesso posto, la crisi si sente».
Fausto Stracciari viene da Cento e dalla sua banca in piazza Travaglio dice che «Ferrara è la piazza peggiore. Un luogo che poteva essere uno dei migliori è diventato uno dei meno appetibili. Ho avuto un calo di vendite del 70% con questo spostamento.Il mercato strutturato così non è fruibile, se vuole funzionare deve essere percorribile»."
Anche Dino, il fiorista nella stessa piazza, spiega di avere avuto un calo «dell'80% di introito. La gente non viene fino qui, e devo pagare anche le spese di affitto del posto».
Veronica Capucci