Una colletta per pagare i funerali
Lido Spina, gesto di solidarietà dei titolari del Bagno Virna e del presidente Cna per una donna
LIDO SPINA. Era approdata in Italia dopo la fine del regime totalitario di Nicolae Ceausescu, accarezzando il sogno comune a tanti giovani che come lei hanno lasciato la Romania, in cerca di lavoro e di miglior fortuna in Italia. Mariana Florea, nata a Ploiesti 57 anni fa, dopo esser riuscita a riscattarsi dalla povertà, ha trovato nel suo cammino un altro ostacolo insormontabile, una malattia che non le ha dato scampo. I funerali di Mariana, che in questi anni si era distinta nelle cucine di ristoranti e stabilimenti balneari dei sette lidi comacchiesi, sono stati celebrati mercoledì pomeriggio al Lido degli Estensi, solo grazie alla raccolta fondi promossa dal titolare del bagno Virna del Lido di Spina Massimiliano Carli, con l’aiuto di Giordano Conti, presidente di Cna del Delta.
«Se non mi fossi deciso a chiamare il sindaco di Comacchio, Marco Fabbri, che ringrazio per il suo interessamento, la situazione non si sarebbe sbloccata e Mariana – spiega Carli – sarebbe rimasta per un mese in una cella frigorifera dell’obitorio di Ferrara, perché è morta all’ospedale Sant’Anna di Cona e, come prevedono le norme, la salma, decorso quel periodo, sarebbe stata cremata e sepolta in una fossa comune nel cimitero di Mizzana».
Carli, la sua famiglia, ma anche i clienti del bagno Virna che conoscevano Mariana e ne apprezzavano la straordinaria umanità, unita alla creatività ed all’impegno tra i fornelli, non potevano accettare una realtà così atroce. «Ci siamo rimboccati le maniche per raccogliere i 2.500 euro necessari per il funerale – spiega Massimiliano Carli – e un aiuto determinante è arrivato anche da Giordano Conti. Ho però dovuto però ripetutamente cozzare contro gli scogli della burocrazia». Mariana è rimasta ricoverata in ospedale a Cona per ben 45 giorni, ricevendo la visita della sorella, che poi ha fatto subito rientro in Romania. La famiglia di origine della donna, che nel frattempo aveva ottenuto la cittadinanza italiana e che viveva da sola in un piccolo alloggio del Lido di Spina, non avrebbe potuto fronteggiare i costi di trasporto della salma in Romania, che ammontavano a circa 5mila euro. «La salma non è stata reclamata dai parenti – prosegue Carli con commozione – e quindi mi sono subito attivato tra l’obitorio, gli uffici comunali e la ditta incaricata delle sepolture al cimitero, rendendomi subito conto che c’erano delle difficoltà. I funzionari mi hanno detto che il Comune di Comacchio non poteva farsi carico dei costi di sepoltura, perché Mariana non faceva parte del registro degli indigenti».
Nel frattempo Carli, risoluto, come gli amici, a voler conferire alla donna una degna sepoltura alla donna, si adopera con l’impresa di pompe funebri, ordinando la bara, i fiori, le foto ricordo. Si arriva a martedì pomeriggio, giorno che precede i funerali, quando si scopre che la ditta che avrebbe dovuto preparare l’ultima dimora per Mariana nel cimitero di Valle Isola a Comacchio, non aveva ricevuto l’incarico ad eseguire le operazioni per l’inumazione. «Visto che avevamo già reperito la somma necessaria per celebrare i funerali di una amica benvoluta e stimata da tutti, - conclude Carli – ho ritenuto di telefonare subito al sindaco Marco Fabbri, scoprendo che non era stato informato di nulla, neppure dei problemi burocratici che negli uffici sembravano non risolvibili. Voglio ringraziare di cuore il primo cittadino lagunare che si è fatto carico delle spese di sepoltura di Mariana, dimostrando di avere un cuore grande anche per gli ultimi».