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l'indagine

Si finge carabiniere per derubare gli anziani: arrestato

Si finge carabiniere per derubare gli anziani: arrestato

Con il trucco del falso incidente aveva truffato due ottantenni. Individuato e catturato dai (veri) carabinieri di Ferrara. Diffusa la foto: se altre vittime lo riconoscono, si facciano avanti

02 maggio 2016
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FERRARA. Avvocato al telefono, carabiniere a casa delle sue vittime, truffatore di persone anziane e indifese nella vita e, adesso, detenuto nel carcere di Poggioreale per due furti con raggiro compiuti a Ferrara. E' la parabola di Adriano Becchimanzi, 36 anni, napoletano già conosciuto alle forze dell'ordine. I carabinieri di Ferrara dopo una paziente attività di indagini coordinata dal pubblico ministero Giuseppe Tittaferrante, hanno raccolto elementi sufficienti a farlo arrestare e, con la collaborazione dei colleghi della stazione Napoli Marianella, lo hanno arrestato ad Aversa, in provincia di Caserta, dopo otto ore di appostamenti.

Due i colpi attribuiti a Becchimanzi, il primo compiuto il 10 dicembre 2015 e il secondo il 12 gennaio di quest'anno, ma potrebbe aver aver commesso altre truffe, e per questo i carabinieri hanno diffuso la sua fotografia, nell'eventualità che altre vittime possano riconoscerlo. In questo caso sono invitati a contattare i carabinieri di Ferrara per comunicare la loro testimonianza agli inquirenti.

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Perché è stato proprio grazie alle testimonianze, e ai dati incrociati attraverso una scrupolosa indagine, che i carabinieri sono riusciti a risalire all'identità del truffatore. Becchimanzi, mettendo in pratica un metodo tristemente noto e collaudato, sfruttava lo stato di angoscia e agitazione che lui stesso suscitava nelle sue prede, entrambe ottantenni, per spillare consistenti quantità di denaro, elargite nella concitazione del momento prima di rendersi conto di essere caduti in una trappola.

Il primo furto con raggiro risale dunque al 10 dicembre. Becchimanzi aveva telefonato a un'anziana vedova qualificandosi come l'avvocato del figlio, che a suo dire si trovava in stato di fermo in caserma per aver provocato un incidente stradale. Se i danni non fossero stati risarciti subito, il figlio sarebbe finito in carcere. Il finto avvocato aggiungeva che di lì a poco un carabiniere si sarebbe presentato a casa dell'anziana per ritirare i soldi, lei avrebbe dovuto racimolare tutto quello che aveva in casa. E, puntuale, poco dopo lo stesso Becchimanzi suonava alla porta della pensionata in veste di carabiniere, portando via 2000 euro in contanti e alcuni monili d'oro.

Stessa scena il 12 gennaio, ai danni di un'altra ottantenne che, impaurita, non ha esitato a consegnare un acconto di 900 euro per evitare l'arresto del figlio. Quando hanno capito di essere state raggirate, le vittime si sono rivolte  ai carabinieri e le loro testimonianze sono state il primo passo per avviare l'indagine per identificare il malvivente, già schedato. I primi accertamenti di procura e carabinieri hanno così consentito al pm Tittaferrante di chiedere l'emissione di una misura cautelare a carico del falso militare, sottoposto a obbligo di dimora in un Comune fuori provincia.

In un secondo tempo, a seguito di un Appello della procura, la Sezione Impugnazioni Cautelari Penali del Tribunale di Bologna ha applicato la misura della custodia cautelare in carcere. Becchimanzi però era irreperibile e non è stato semplice per gli inquirenti individuarlo, scoprendo che era tornato in Campania. Dopo un appostamento di otto ore, gli uomini dell'Arma di Napoli Marianella lo hanno infine arrestato ad Aversa e condotto nel carcere di Poggioreale.