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il degrado a Ferrara

Via Gobetti, chiusi i negozi spuntano spaccio e risse

Via Gobetti, chiusi i negozi spuntano spaccio e risse

Le testimonianze dei commercianti che non hanno abbassato la serranda. «Noi ci impegniamo nella riqualificazione, ma il Comune deve aiutarci»

04 luglio 2016
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FERRARA. Spaccio, risse, vetrine chiuse nel cuore di Ferrara. Ma anche la volontà di riqualificare. Abbiamo incontrato i commercianti di via Gobetti per fare il punto della situazione, tra denuncia e proposta.

Enrico Ravegnani del Palazzo della Racchetta ci spiega come nell’edificio che accoglie Douglas (di proprietà della milanese Salleh srl, società in liquidazione), dal lato Gobetti sia rimasta solo questa profumeria: per l'abbandono i piccioni entrano dalle bocche dell'aria condizionata.

«Lì nel porticato del palazzo, dove una volta c'era l'entrata, ci sono spacciatori, drogati, barboni con cani: ho trovato escrementi sia animali sia umani».

Giuseppe Botti (Giuseppe Parrucchieri) ci spiega come l'entrata del palazzo sia stata sprangata «perché anni fa avevano provato a occuparlo abusivamente».

Nell'angolo del porticato dietro Cloister c'è l'entrata dell'altro palazzo con studi di notai e avvocati: qui è installata una telecamera, perché più volte hanno cercato di sfondare la porta. Alessandro Davi ed Erika Grandi (Cloister) raccontano di aver visto spacciare nell'angolo del palazzo di Douglas anche alle 5 del pomeriggio.

Graziella Gobbetti (La Parisienne) invece ci dice di aver installato l'allarme, non telecamere, e di ricordare diverse risse. Ad alcuni anni fa risale il furto ai suoi danni, come anche il tentativo di forzare la porta di Baia (Riccardo Gavagna) su via Gobetti. C'è poi il ricordo di alcuni stranieri che appoggiavano la droga su una delle saracinesche di un negozio qui a fianco, per venderla di nascosto.

Dario Zerbinati (Pasticceria Da Dario) racconta di come due settimane fa ha visto giovani spacciare davanti il retro della pasticceria su via Gobetti. «Alcune volte è capitato che di mattino alcuni miei dipendenti venissero importunati mentre andavano a buttare la spazzatura: le bariste hanno paura quando la sera devono chiudere».

Come riqualificare? Per Davi e Grandi (Cloister) le maggiori cause di degrado sono la presenza di vetrine oscurate, i troppi bidoni e le automobili. Oltre alla vendita di prodotti per capelli, al salone parrucchiere e alla galleria d'arte, Cloister a luglio inaugurerà l'ampliamento di quest'ultima e la prossima primavera a fianco un'enoteca. «Anche qui non metteremo serrande, non vogliamo barricarci, cedere alla paura», spiega Davi. «Ho chiesto al Comune di utilizzare il giardinetto dietro Douglas per risistemarlo con una distesa estiva».

Zerbinati e Guglielmo Trevisani (Da Dario) il 17 giugno a fianco la pasticceria hanno inaugurato una gelateria con entrata e distesa sia su Porta Reno sia su via Gobetti, d'estate aperta fino a mezzanotte. «Così noi commercianti diamo il nostro contributo - dicono - ma il Comune dovrebbe mettere telecamere, giochi per bambini, e le forze dell'ordine sorvegliare di più».

Per Ravegnani (Racchetta) bisognerebbe fare un'unica corsia e un mercatino di piante e fiori, idea condivisa anche da Mauro Occhiali (Arredo 2). Poi sotterrare i bidoni, e pulire e ristrutturare i porticati. Per Marzola (Spazio Zero) il Comune dovrebbe obbligare gli esercenti ad aprire i retri su via Gobetti. Infine, per Gobbetti (La Parisienne) dovrebbe mettere delle telecamere: "noi da parte nostra - ci spiega - teniamo le luci accese fino all'una di notte".

Andrea Musacci