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molte voci determinano il costo finale

Più efficienza e investimenti gli obiettivi vanno in bolletta

Più efficienza e investimenti gli obiettivi vanno in bolletta

Cosa cambierà per le famiglie ferraresi una volta affidato il servizio di distribuzione del gas ad un gestore unico? Non poco, in teoria, anche se bisognerà arrivare almeno alla definizione del bando...

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Cosa cambierà per le famiglie ferraresi una volta affidato il servizio di distribuzione del gas ad un gestore unico? Non poco, in teoria, anche se bisognerà arrivare almeno alla definizione del bando per capirlo. Il quadro normativo di queste gare, spiega il ministero per lo Sviluppo economico, è mirato a «migliorare l’efficienza del servizio e a promuovere gli investimenti», quindi in ultima istanza a far risparmiare gli utenti finali, visto che i costi e gli investimenti finiscono in bolletta. Il prezzo del gas naturale distribuito a Ferrara, come nel resto del territorio nazionale, è sostanzialmente determinato dall’Autorità per l’energia, con sei ambiti territoriali (l’Emilia fa parte di quello Nord Orientale) che differenziano alcune componenti. Oltre alla spesa per la materia prima, il gas naturale appunto, ad incidere pesantemente in bolletta ci sono le spese per il trasporto e la gestione del contatore, e per gli oneri di sistema.

Bisognerà quindi vedere su quali voci insisterà il bando per definire l’offerta migliore: il Comune è entrato in Uniatem, l’associazione che raccoglie una ventina di stazioni appaltanti del gas, per aggiornarsi sugli orientamenti degli altri territori (a livello regionale è Ravenna a fare da battistrada). Bisognerà tenere conto anche della continuità dei posti di lavoro, soprattutto in caso di cambio di gestore.

Per gli utenti cambierà qualcosa già nel 2017, grazie al potenziamento dei meccanismi delle controversie e delle tutele non solo per il gas, ma anche per l’energia elettrica e i servizi idrici. Il nuovo sistema di tutele per il consumatore sarà strutturata non più su due livelli ma su tre: prima andrà sempre fatto il reclamo al proprio fornitore e, se non si ottiene risposta o non è soddisfacente, ci si rivolgerà al nuovo secondo livello, la conciliazione obbligatoria. Nei casi più complessi, infine, sarà la stessa Autorità a decidere. Il nuovo portale unico web farà da collettore di segnalazioni.