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Portoverrara, la protesta: «Per gli agricoltori solo delle multe»

Portoverrara, la protesta: «Per gli agricoltori solo delle multe»

La denuncia dei residenti nelle campagne «Il Comune potrebbe almeno farsi carico della ciclabile»

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PORTOVERRARA. Visibilità limitata, carreggiata danneggiata, mancati sfalci d’erba, una pista ciclabile dismessa e dalle precarie condizioni di transito. Siamo di fronte ad alcuni problemi particolarmente gravi e sui quali «urge soluzione da parte di Comune e Provincia», denunciati ormai da mesi da residenti e agricoltori di via Cavrea, nelle campagne di Portoverrara adiacenti al canile comunale.

Il sopralluogo all’azienda agricola di Stefano Farinella, proprietario terriero ed allevatore che vive nella zona e tutto il giorno è in transito sulle strade incriminate, mette in luce difficoltà lavorative e logistiche.

«Partendo dal presupposto che la via è molto stretta – specifica lo stesso Farinella – nella prima parte vi sono zone cieche di passaggio, in particolare su diversi incroci, compreso quello di risalita tra la via stessa e la provinciale che unisce Portoverrara col Mezzano. Inoltre, sui terreni di proprietà Sorgeva non sono svolti i normali sfalci d’erba fino a metà fosso previsti per legge a carico dei proprietari. Abbiamo segnalato la situazione a sindaco e polizia municipale: hanno detto di attendere. Il punto è che non capiamo perché gli agricoltori arriva la multa in caso di mancato sfalcio, mentre Sorgeva può essere ‘graziata’ senza conseguenze immediate».

In più, la strada presenta diversi rattoppi e buche: poca manutenzione, l’ultima svolta circa un anno fa. «La seconda parte – continua l’agricoltore – quella che transita davanti alla mia azienda, è privata, quindi manutenzione a carico nostro. La richiesta era di chiuderla, ma collegando due vie comunali, in caso di emergenza i mezzi di soccorso devono transitare senza alcun intralcio. I disagi arrivano soprattutto dal passaggio di altri mezzi pesanti, che creano difficoltà al manto. Non dimentichiamo neppure i cartelli assenti in alcuni punti. Con condizioni di scarsa visibilità e mancate segnalazioni passare diventa un colpo di fortuna». La questione più divergente è sulla pista ciclabile, o presunta tale, che passa alle spalle dell’azienda, congiungendo l’Oasi Trava con Comacchio e il mare.

«È stata creata circa 16 anni fa attraverso fondi Europei senza nessun esproprio. Prima era di proprietà provinciale. Poi, quando la situazione ha iniziato a degenerare, ovvero mancata manutenzione, erba alta, buche a volontà e cadute di diverse persone, è stata girata al Comune. Quest’ultimo ha evitato di farsi carico del problema, facendola diventare di proprietà dei privati, frontisti del passaggio, e togliendola dal registro delle piste ciclabili. Noi agricoltori possiamo passare coi mezzi, come possiamo a carico nostro svolgere manutenzione. Non a caso ho investito 2500 euro per renderla più sicura. Ma il 90% è in condizioni precarie. Senza dimenticare che doveva essere una strada turistica, con diversi agriturismo». Cosa accadrebbe in caso in incidente? «Si rimbalzerebbero le accuse – spiega l’ex assessore Mauro Mazzanti – poiché non vi è alcun atto che testimonia di chi sia la proprietà. Vorremmo chiuderla, ma non ci pare sensato per chi lavora qui. Diversamente dalla chiusura a breve distanza da qui di via Cavallara Comacchiese, sbarrata da tempo per problemi a ponti e argini. Dopo 4 anni di interdizione, il Comune avrebbe dovuto sistemarla, così da alleggerire il passaggio estivo di mezzi pesanti per Portoverrara».

Enrico Menegatti

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