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A Cracovia l’entusiasmo vince la paura

A Cracovia l’entusiasmo vince la paura

Sono 123 i ferraresi in Polonia provenienti da tutta la Diocesi per un appuntamento di fratellanza mondiale

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Sono arrivati mercoledì pomeriggio a Borzecin Dolny, a 70 chilometri da Cracovia, dopo 23 ore di viaggio. Sono i 123 ferraresi, provenienti da tutta l’arcidiocesi di Ferrara-Comacchio, che hanno raggiunto la Polonia per la Giornata Mondiale della Gioventù che si concluderà domenica con la veglia insieme a Papa Francesco al Campus Misericordiae. Ad accompagnarli (i più giovani hanno 16 anni), don Giampiero Mazzucchelli, responsabile della Pastorale giovanile dell’Arcidiocesi Ferrara-Comacchio; don Andrea Pesci, responsabile Ufficio pellegrinaggi; don Michele Zecchin, parroco di Sant’Agostino di viale Krasnodar; don Roberto Antonelli, parroco di Scortichino; don Andrea Tani, parroco di Ro e Ruina; don Giorgio Caon parroco di Serravalle e don Andrea Frazzoli, parroco di Vigarano Mainarda. Il gruppo ferrarese è ospite di una parrocchia a Borzecin Dolny e il clima che si respira, racconta don Frazzoli, «è di grande festa, serenità ed entusiasmo». I fatti spaventosi di questi giorni non hanno spento la voglia di esserci: ben 80mila italiani, mercoledì, hanno preso parte al pellegrinaggio al Santuario della Divina Misericordia di Lagiewniki. A scandire le “Giornate” sono momenti di raccoglimento e di condivisione. La “delegazione” ferrarese si è divisa in due gruppi: il primo, di 44 persone, ha stretto un gemellaggio con la Diocesi di Przemysl; le celebrazioni religiose sono state affiancate da laboratori di danza, canto e realizzazione delle icone. «Un momento particolarmente bello - racconta don Frazzoli - è stata l’olimpiade tra diverse diocesi di Paesi ospiti, che ha coinvolto Australia, Terra Santa, Malesia, Canada, Perù, Francia e Italia, e che ci ha visti conquistare il terzo posto». Tra gli altri momenti, la visita a Sadok, dove è stato ricostruito un paese di case di legno, così come era tra fine Ottocento e inizi Novecento, comprese la chiesa greco cattolica e cattolica. Poi il ricongiungimento con il resto del gruppo per il pellegrinaggio al Santuario della Divina Misericordia di Lagiewniki e l’incontro con il vescovo Luigi Negri. Molto toccante e commovente la visita al campo di concentramento di Auschwitz. Un’esperienza intensa, dunque, che «i ragazzi stanno vivendo in modo esemplare, con spirito entusiasta e positivo», - conclude don Andrea. Sabato, tutti in marcia verso il Campus Misericordiae e il giorno dopo, l’appuntamento più atteso prima del rientro a Ferrara: l’incontro con Papa Francesco.