La Nuova Ferrara

Ferrara

Bertocchi aveva un’arma ma non il suo cellulare

di Alessandra Mura

Delitto di Fossanova, l’omicida ha lasciato il telefono a casa della fidanzata Nessuna traccia elettronica per ricostruire gli spostamenti. Pistola introvabile

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Prima di arrivare al casolare di Fossanova, Simone Bertocchi ha disinnescato la traccia elettronica che poteva ricostruire i suoi movimenti. Ha lasciato il cellulare a casa della fidanzata, e lì il telefono è rimasto durante tutta la breve latitanza. Un elemento che, al netto di banali (e improbabili) sviste, indica la volontà di Bertocchi di rendersi “invisibile” e rafforza l’ipotesi, già di per sè pesante per la decisione di portare con sè una pistola, della premeditazione, che al momento non gli viene contestata. Bertocchi ha detto agli inquirenti che aveva paura di Roberto Tosi, perché la vittima in precedenza lo aveva minacciato. Ma sono tante, nella ricostruzione dei fatti resa da Bertocchi durante l’interrogatorio, le cose che non quadrano. A cominciare dalla pistola, quella minuscola calibro 6.35 che gli inquirenti cercano ormai da cinque giorni nelle campagne attorno a via del Gorgo: anche ieri i carabinieri hanno passato palmo a palmo la zona con il metal detector, ma le ricerche ancora una volta si sono concluse senza esito. Bertocchi ha detto di essersi procurato la pistola a Milano e di averla gettata tra l’erba alta di via del Gorgo durante la fuga in bicicletta insieme a William Biancucci, ma nè l’una nè l’altra circostanza stanno trovando riscontro nelle indagini, anche se non si esclude nemmeno che qualcuno del tutto estraneo ai fatti possa aver trovato l’arma e essersene impossessato. Anche la dinamica dell’aggressione a Roberto Tosi e Raffaela Pareschi è da riscrivere rispetto alla versione fornita dall’arrestato, e quella che inizialmente poteva sembrare una lite degenerata e uscita di controllo, assume sempre più - alla luce dei risultati dell’autopsia compatibili con colpi sparati alle spalle - i contorni di un agguato. Fondamentale sarà, quando potrà essere ascoltata da procura e carabinieri, la testimonianza di Raffaela Pareschi, fuori pericolo al Maggiore di Bologna ma ancora in gravi condizioni. L’inchiesta sta puntando a fare chiarezza sul possibile movente. O meglio i moventi visto che i due avanzati finora non sono affatto incompatibili, ma si puntellano l’un l’altro: tra Roberto Tosi e Simone Bertocchi - fidanzato della padrona di casa - i rapporti erano deteriorati da tempo a causa di discussioni legate a lavori di manutenzione. Un astio che si era esarcerbato da quando Tosi aveva deciso di difendere l’anziano vicino di casa, Vittorio Chiccoli, zio della fidanzata di Bertocchi. Tosi aveva scoperto che la pensione di Chiccoli veniva prelevata dal suo conto lo stesso giorno in cui veniva accreditata. E mentre l’anziano si lamentava di non avere soldi per comprarsi da mangiare, la banca aveva confermato che a ritirare la pensione con lui c’era anche Bertocchi. Così Tosi stava preparando un esposto da presentare in procura.