Spal-Brescia, dai filmati le prove per i Daspo
La Digos di Ferrara sta visionando le immagini degli ultrà ospiti che cercavano lo scontro. Il peggio è stato evitato. La questura: le transenne sono necessarie
FERRARA. La guerriglia è stata evitata, ma non per questo i disordini avvenuti domenica dopo la partita fra Spal e Brescia resteranno senza conseguenze. La Digos di Ferrara sta visionando le immagini catturate dalla cinquantina di telecamere installate nella zona dello stadio per individuare i responsabili dei tafferugli che, se identificati, saranno raggiunti dal provvedimento del Daspo, il divieto di assistere a manifestazioni sportive.
Proprio il sistema integrato fra telecamere, barriere e azione di contenimento degli agenti, spiegano dalla questura, ha fatto sì che domenica la situazione non degenerasse. Dopo i disordini di Spal-Vicenza, quando uno degli agenti era rimasto contuso nel tentativo di impedire il contatto tra le due tifoserie, il questore in accordo con l’amministrazione comunale ha disposto l’installazione delle “barriere alte”, reti da cantiere dell’altezza di 1,80 metri, fermate con blocchi alla base e coperte da un telo mimetico. Una spesa importante che l’amministrazione ha deciso di sostenere per garantire maggiore sicurezza, isolando la “zona calda” dell’uscita della tifoseria ospite.
Zona che, allo stadio Mazza, corrisponde malauguratamente all’area del normale passeggio. Da qui la creazione dello spazio “off limits” per impedire ai passanti di ritrovarsi, magari rendendosene conto troppo tardi, nel ben mezzo del flusso degli ultrà in trasferta in uscita dal “Mazza”. Una chiusura che ha però suscitato malumori e preoccupazioni tra i commercianti del quartiere, che denunciano difficoltà a svolgere la normale attività in occasione degli anticipi in casa della Spal. Proteste che, va detto, si sono concentrate soprattutto sull’eccessivo anticipo con cui viene “blindata” la zona e la rigidità con cui le misure vengono applicate. Al netto degli eventuali aggiustamenti e correzioni di tiro richieste, il sistema di sicurezza è stato comunque in grado di scongiurare, dopo Spal-Vicenza, disordini gravi. I 150 ultrà bresciani, nonostante i ripetuti tentativi di arrivare allo scontro con gli spallini, sono stati bloccati e i rischi del dopo-partita sono stati interrotti sul nascere. Ma i Daspo sono dietro l’angolo.