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la crisi della banca

Assemblea Carife, ok all'accordo sulla riduzione di organico

Assemblea dipendenti Carife
Assemblea dipendenti Carife

A Ferrara e Napoli la quasi totalità dei dipendenti vota sì agli esodi volontari. Entro il 19 dovranno comunicare la loro adesione almeno 300 addetti. Poi si aprirà la partita su altri 50 esuberi. Il 23 gennaio la verifica dei risultati raggiunti. I sindacati: si va verso la vendita dell'azienda

04 gennaio 2017
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FERRARA. Due ore di discussione franca, a tratti animata, poi a Ferrara si sono alzate le mani: 637 sì, 12 no e 1 astenuto. A Napoli (dove ha sede l'ex Commercio & Finanza, oggi Carife) risultato simile: 25 sì, 1 astenuto. I dipendenti Carife, riuniti in assemblea nei locali della Fiera, hanno dato ai sindacati il via libera per l'accordo sulla riduzione dell'organico basata sull'adesione volontaria degli addetti e non sui licenziamenti coatti.

Entro il 19 gennaio almeno 300 dipendenti dovranno comunicare l'intenzione di uscire dalla banca: solo a questa condizione sarà possibile tenere la porta aperta per reperire le altre 50 "risorse" equivalenti (quello che fa testo non è il numero dei dipendenti ma il loro costo, un valore che può essere raggiunto in vari modi compresa l'adozione di contratti part time) che consentiranno di raggiungere il tetto fissato per aprire la strada all'operazione di acquisto della Cassa estense da parte dell'unico acquirente che finora si è esposto: Bper. 

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Molte le domande di chiarimento rivolte al tavolo presidiato dai rappresentanti sindacali sugli aspetti legati all'applicazione dell'intesa che da oggi diventa effettiva con la possibilità concreta, cioè, di presentare le domande di rottura consensuale del rapporto di lavoro (l'esodo volontario) ricorrendo ad una delle formule che prevedono diverse tipologie di trattamento per chi può ricorrere agli scivoli a 5 e 7 anni e chi dovrà scegliere tra un trattamento a 48 mesi e uno a 41 più un'indennità per 24 mesi. Il 23 gennaio si svolgerà un incontro di verifica sulla prima parte della campagna di adesione, poi - se sussisteranno le condizioni per il proseguimento dell'operazione - si studiaranno i modi per raggiungere quota 350. Dai sindacati la consapevolezza di aver aperto la strada al percorso che consentirà a Carife (ma forse non al marchio) di continuare ad essere presente in provincia con circa 500 dipendenti. Per tutti l'ok all'accordo rappresenta il primo passo verso la vendita dell'azienda.

Il via libera dell'assemblea, però, rappresenta solo una delle condizioni preliminari per la vendita di Carife, le altre due sono il reperimento dei 58 milioni di euro indispensabili per dare corso all'accordo (non li ha Carife, non li metterà Bper) e l'acquisizione dei crediti deteriorati da parte di un fondo specializzato che alleggerirà col suo intervento l'assetto economico dell'istituto di credito consentendo l'intervento di Bper.