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Banche, durante la protesta la rispostaccia di Renzi

Banche, durante la protesta la rispostaccia di Renzi

Una risparmiatrice ex Carife: voi avete rubato. L’ex premier sbotta: lei questo lo dice a sua sorella

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BOLOGNA. Voleva rispondere a un sms che l’aveva definito «fantoccio delle banche» ma ha dovuto rinviare la replica. A distoglierlo dall’intento è stata la voce acuta di una ex risparmiatrice Carife, la ferrarese Giovanna Mazzoni, militante dell’associazione “No Salvabanche” che questa mattina (2 settembre) ha contestato Matteo Renzi, ospite della Festa dell’Unità di Bologna per presentare il suo libro “Avanti. Perché l’Italia non si ferma”.

Una scena che si è svolta davanti alle telecamere, tutte puntate sul battibecco che poi ha contrapposto la militante ferrarese all'ex premier.

Giovanna Mazzoni ha iniziato a urlare, mostrando il vessillo dei “No Salvabanche”, a nome dei «130mila risparmiatori» che a Ferrara e nel Veneto, «chiedono i loro soldi indietro». Renzi si è voltato per ribattere proprio mentre l’azzerata ferrarese scandiva le parole che hanno suscitato l’irritazione dell’ex presidente del Consiglio e segretario nazionale Pd. «Noi non abbiamo rubato, voi avete rubato», ha gridato Giovanna Mazzoni. Renzi non l’ha mandata giù e ha risposto al microfono alla “toscana”, senza nascondere il disappunto: «Signora, lei “voi avete rubato” lo dice a sua sorella. Si sieda per cortesia». Ma la militante del “No Salvabanche” ha proseguito: «Vogliamo i nostri soldi indietro, siamo un milione». «Di posti di lavoro no», l’ha rimbeccata scherzosamente Renzi richiamando la citatissima promessa elettorale dell’ex premier Berlusconi. Mazzoni era una dei due adepti dei “No Salvabanche” che sono riusciti a ricavarsi un posticino in platea. «In piedi - ha dichiarato la risparmiatrice alla “Nuova” - ma a pochi metri da tutte le telecamere, che mi hanno ripreso».

«Altri tre esponenti dell’associazione, me compresa, sono rimasti fuori - ha spiegato in serata Milena Zaggia, un’altra rappresentante del sodalizio a Ferrara - Il “filtro” del servizio d’ordine all’ingresso dell’evento ha cercato di fermare ogni persona che potesse interrompere il “monologo” di Renzi, ma due di noi sono riusciti a eludere i controlli e a portare la nostra protesta dove doveva svolgersi». Giovanna Mazzoni è stata accompagnata ai margini della platea da un paio di addetti della sicurezza mentre ripeteva a tutta voce lo slogan: «Rivogliamo indietro i nostri soldi». È stata la stessa Mazzoni poi a spiegare che tra gli obiettivi dell’associazione c’era quello di consegnare una lettera allo stesso Renzi, che «poi ho lasciato nelle mani degli addetti del servizio d’ordine», ha aggiunto. «Renzi - ha proseguito - si è soffermato su diversi temi, dal Pil al Jobs Act e ai migranti. Ho aspettato che arrivasse il turno delle banche e ho esposto la bandiera parlando più in fretta che potevo mentre le telecamere si giravano verso di me».

Un vero e proprio blitz, che ha avuto una coda: «Mi sono alzata una mattina, mio marito mi ha detto “guarda che i nostri soldi non ci sono più”. Io ho risposto, “ma no, è uno scherzo, non è possibile, troveranno un rimedio”», la dichiarazione rilasciata a una radio locale. Renzi, che l’aveva punzecchiata (“Stia tranquilla, le han già fatto la foto”) ha poi ribattuto all’sms evocato prima dell’interruzione: «Sì, ho un rapporto con le banche: ho due mutui. Storicamente ho sempre scelto di tenere il mondo del partito lontano da dinamiche interne ai cda. Certa vicinanza politica alle banche ha combinato danni, sia alla politica che alle banche stesse». I “No Salvabanche”, in una nota, sferzano ancora Renzi e il Pd: «Continueremo a rovinarvi la festa - scrivono - perché con noi ci sono 500mila famiglie espropriate dei risparmi di una vita». Mercoledì riunione a Ferrara e il 4 ottobre in piazza a Roma, davanti a Montecitorio. (gi.ca.)