Un drone per la lotta alle zanzare: «Siamo alla svolta»
L’esperimento presentato dal Centro ecologia applicata. Bandito dalle zone abitate, sarà utilizzato nelle campagne
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COMACCHIO. Apre una nuova frontiera nella lotta secolare alle zanzare il drone azionato ieri mattina in Valle Pega, nel corso di un lancio sperimentale, effettuato dai tecnici del Centro di ecologia applicata Delta del Po, che è la base operativa di tutti gli interventi annuali, larvicidi e adulticidi.
In un'area incolta attraversata da strada Foce, adiacente all'argine del casone di Donnabona, un tecnico della ditta Aermatica 3 D di Colverde, in provincia di Como, ha pilotato il volo del drone, munito di un serbatoio che conteneva 10 litri di prodotto biologico larvicida il quale, dopo la taratura, ha cominciato la procedura di erogazione dello stesso.
«Questa è la prima prova tecnica, mediante una tattica sperimentale, innovativa di lotta integrata alle zanzare nel Delta del Po - ha commentato entusiasta Enrico Luciani, responsaile del Centro di Ecologia Appplicata -; dopo la taratura procede fosso per fosso. Il nostro obiettivo è quello di avere un mezzo adeguato per effettuare i trattamenti nelle zone allagate, in modo tale da ottimizzare il consumo del prodotto e le tempistiche di intervento».
Il prodotto erogato è un concentrato microbiologico che si connota per bassissimo impatto ambientale, essendo innocuo nei confronti degli organismi che non costituiscono il suo bersaglio, uomo compreso.
«Va sottolineato che questa è una ditta, già specializzata nell'impiego di droni - ha rimarcato Luciani - per trattamenti fitosanitari su vigneti e colture, come il mais e che si è resa disponibile con drone e fotocamera per questo progetto sperimentale».
Dal prossimo anno infatti la lotta ai culicidi potrà avvalersi di una nuova tecnica, grazie al ricorso del drone, ma solo nelle aree verdi ed in quelle rurali, in quanto il suo impiego è vietato nei centri abitati. Va infatti sempre garantita una fascia di rispetto di almeno 50 metri dalle zone residenziali.
«Con questa nuova tecnica - assicura il responsabile del Cead -, si può incidere sui focolai importanti presenti sulla costa».
I trattamenti in corso, che finiranno ad ottobre, andando così a coprire il periodo della sagra dell'anguilla, fanno parte del progetto annuale cofinanziato da Regione e Comune, per un importo che si aggira sui 330mila euro. Nel corrente anno 2017 sono stati trattati con 800 litri di formulato biologico 1900 chilometri di fossi e scoline in aree agricole, 300 ettari tra risaie ed aree naturali, oltre a zone allagate occasionalmente da piogge e tombinature stradali. 96mila sono invece le caditoie stradali trattate in ambito urbano con 3.500 ore di lavoro per le operazioni dedicate alla lotta larvicida. Sempre nel corso del 2017 sono stati effettuati 505 monitoraggi che, tramite un sistema di trappole già rodato, ha permesso di catturare 40mila zanzare, il 55% delle quali appartiene alla specie Culex pipiens ed il 44% alla specie Aedes caspius. Grazie all'impiego del drone dal prossimo anno si potranno allargare le aree sottoposte a controllo, per rendere la lotta alle zanzare ancor più capillare ed efficace.
Katia Romagnoli