Ferrara, resterà in carcere il “fattorino” della droga
Maxi sequestro di due tonnellate di marijuana, il giovane davanti al giudice. Fermo convalidato e custodia in cella, si indaga sulle nuove tratte dall’Albania
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FERRARA. È rimasto in silenzio, come era logico aspettarsi. Si è trincerato dietro la facoltà di non rispondere il diciannovenne albanese arrestato mercoledì mattina dai carabinieri di Comacchio e Ferrara e dal reparto Biodiversità di Ravenna nell’ambito del sequestro record di due tonnellate di marijuana.
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Rolando Rapaj, 19 anni, è comparso ieri mattina davanti al giudice Bighetti per l’udienza di convalida, assistito dall’avvocato d’ufficio Eleonora Migliari. Resterà nel carcere dell’Arginone, Rapaj: il giudice ha accolto la richiesta del pubblico ministero Giuseppe Tittaferrante convalidando il fermo e disponendo per il giovane la custodia in carcere.
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Rapaj si trovava a bordo di uno dei due furgoni intercettati dagli inquirenti a Lido Spina, durante un controllo contro la pesca di frodo. La droga era arrivata via mare dall’Albania, in novanta pacchi sigillati, impermeabili, e con galleggianti all’interno. Ad attenderli, sulla spiaggia antistante i bagni Piramidi e Giamaica a Lido Spina c’erano due furgoni, individuati e bloccati dai carabinieri martedì notte. Alla vista dei militari i quattro occupanti dei mezzi sono riusciti a fuggire. Tre sono ancora ricercati; il quarto Rapaj, è stato inviduato la mattina successiva, mentre vagava a piedi sporco di sabbia e graffiato dai rovi, nella zona che i militari avevano provveduto a cinturare alla ricerca dei fuggitivi. Gli inquirenti non lo ritengono un personaggio di grande spessore criminale, piuttosto una pedina - al pari degli altri tre complici - reclutata da un’organizzazione che, a giudicare dal carico record da 20 milioni di euro, ricopre un ruolo di primissimo piano nel traffico di stupefacenti. Si torna dunque a parlare di mafia albanese e alle nuove rotte del traffico di droga, aprendo scenari investigativi che potrebbero portare a ulteriori sviluppi. Le indagini si concentrano sulla città di origine dell’arrestato, Valona, dove un tempo partivano i clandestini verso le coste pugliesi, e da dove ora partono carichi di droga seguendo itinerari ritenuti più sicuri. Come le spiagge comacchiesi, che in autunno si svuotano offrendo approdi meno battuti e discreti alla via della droga, da smerciare nelle piazze italiane, Ferrara inclusa, con un giro d’affari da capogiro.