Palaspecchi, via ai lavori per la sede dei vigili urbani
Dal Comune l’ok al progetto. L’assessore Modonesi: ruspe in azione a fine anno Corti di Medoro, l’edificio “misto” già messo a nudo e abbassato di un piano
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La dita di una gigantesca tenaglia afferrano infissi alti 4-5 metri e li staccano dalla struttura di cemento armato come sottili fogli di carta. Così sono spariti, uno dopo l’altro, gli “specchi” di uno dei colossi visibili da via Beethoven: l’edificio misto delle Corti di Medoro che ospiterà famiglie e studenti.
Il cantiere è quello dell’ex Palaspecchi, che sta cambiando pelle e misure man mano che i lavori procedono «con una celerità che ha stupito anche alcuni residenti», annuncia soddisfatta l’assessore all’Urbanistica Roberta Fusari.
La ditta Vittadello, concessionaria dell’appalto, uno dei soggetti che partecipano al progetto di rinascita dell’area a sud della città, sta mettendo a nudo lo scheletro dei palazzi - le quattro torri e l’edificio fronte strada - che andranno a costituire il futuro complesso delle Corti. A terra si notano i cumuli di macerie, grezze o già trasformate in residui più maneggevoli e minuti, che «potranno essere recuperate nel circuito del riciclo fino al 95%», precisa uno dei tecnici presenti, Alessandro Menate. Il conto delle demolizioni in corso è piuttosto salato: intorno ai 2.5 milioni.
La ruspa “spoglia” le strutture portanti degli edifici che vengono anche abbassati di un piano: cinque più la terrazza da cui, giura chi ci è salito con una visibilità migliore di quella di ieri, «si può vedere distintamente il Castello». Ogni corpo di fabbrica sarà rinforzato con altre parti in cemento per l’adeguamento antisismico, sarà innervato da una rete impiantistica e coperto con rivestimenti misti in legno e cemento. «Sarà garantita un’alta qualità della costruzione edilizia anche dal punto di vista del risparmio energetico; il complesso immobiliare sarà anche servito dalla rete del teleriscaldamento», aggiunge l’assessore all’Urbanistica. Ma le Corti di Medoro dal Castello distano qualche chilometro e l’area è stata selezionata per avviare un piano di rigenerazione e riqualificazione, richiesta a gran voce dai residenti, che da qualche mese vede schierata in prima linea, come investitore, la Cassa Depositi e Prestiti. Martedì scorso Palazzo municipale ha approvato il progetto di ristrutturazione della sede dell’ex albergo, mai aperto, ora di proprietà del Comune che con una spesa di 5.2 milioni (1.2 per l’acquisizione della proprietà e 4 stanziati per i lavori) conta di realizzare la nuova sede della polizia municipale, mantenendo gli attuali volumi, e una biblioteca che gemella il modello della “Bassani” di Barco. Il sindaco Tagliani guarda avanti e non cerca la polemica, ma si capisce che la conferenza-sopralluogo è un’altra risposta ai dubbi espressi fin dall’inizio da chi ha avversato il piano di recupero risparmiando al Comune il costo della demolizione che ora, tranne che per la sede dei vigili urbani, è a carico di investitori privati. Il piano interrato è occupato dal parcheggio, nei 2.300 mq di superficie interna troveranno posto una sala riunioni e la delegazione comunale, la biblioteca sarà collocata al primo piano e la sede della polizia municipale al secondo e al terzo. A fianco dell’edificio sorge un’altra palazzina sulla cui destinazione la proprietà (Ferrara 2007) non ha ancora preso decisioni. Con Ferrara 2007 Palazzo municipale conta di discutere a breve dei tempi dell’intervento a carico dell’ex proprietario dell’intera area, il Gruppo Parnasi. Visto dall’alto (ieri è stato possibile visitare uno dei palazzi della futura Corte) il sito presenta una serie di edifici bassi che saranno demoliti per ricavare un’area verde mentre su un lato del parco nasceranno le villette ad opera di Ferrara 2007. Per quanto riguarda le Corti di Medoro - cioè le quattro torri più la palazzina sul fronte di via Beethoven - accoglieranno il social housing da 233 alloggi. Nelle torri saranno allestiti bi e trilocali a prezzi calmierati, una quota per l’affitto agevolato e una parte da cedere a libero mercato. Nell’edificio “misto” fronte via Beethoven, case in affitto e studentato. Lavori finiti entro giugno 2019. (gi.ca.)
Il cantiere è quello dell’ex Palaspecchi, che sta cambiando pelle e misure man mano che i lavori procedono «con una celerità che ha stupito anche alcuni residenti», annuncia soddisfatta l’assessore all’Urbanistica Roberta Fusari.
La ditta Vittadello, concessionaria dell’appalto, uno dei soggetti che partecipano al progetto di rinascita dell’area a sud della città, sta mettendo a nudo lo scheletro dei palazzi - le quattro torri e l’edificio fronte strada - che andranno a costituire il futuro complesso delle Corti. A terra si notano i cumuli di macerie, grezze o già trasformate in residui più maneggevoli e minuti, che «potranno essere recuperate nel circuito del riciclo fino al 95%», precisa uno dei tecnici presenti, Alessandro Menate. Il conto delle demolizioni in corso è piuttosto salato: intorno ai 2.5 milioni.
La ruspa “spoglia” le strutture portanti degli edifici che vengono anche abbassati di un piano: cinque più la terrazza da cui, giura chi ci è salito con una visibilità migliore di quella di ieri, «si può vedere distintamente il Castello». Ogni corpo di fabbrica sarà rinforzato con altre parti in cemento per l’adeguamento antisismico, sarà innervato da una rete impiantistica e coperto con rivestimenti misti in legno e cemento. «Sarà garantita un’alta qualità della costruzione edilizia anche dal punto di vista del risparmio energetico; il complesso immobiliare sarà anche servito dalla rete del teleriscaldamento», aggiunge l’assessore all’Urbanistica. Ma le Corti di Medoro dal Castello distano qualche chilometro e l’area è stata selezionata per avviare un piano di rigenerazione e riqualificazione, richiesta a gran voce dai residenti, che da qualche mese vede schierata in prima linea, come investitore, la Cassa Depositi e Prestiti. Martedì scorso Palazzo municipale ha approvato il progetto di ristrutturazione della sede dell’ex albergo, mai aperto, ora di proprietà del Comune che con una spesa di 5.2 milioni (1.2 per l’acquisizione della proprietà e 4 stanziati per i lavori) conta di realizzare la nuova sede della polizia municipale, mantenendo gli attuali volumi, e una biblioteca che gemella il modello della “Bassani” di Barco. Il sindaco Tagliani guarda avanti e non cerca la polemica, ma si capisce che la conferenza-sopralluogo è un’altra risposta ai dubbi espressi fin dall’inizio da chi ha avversato il piano di recupero risparmiando al Comune il costo della demolizione che ora, tranne che per la sede dei vigili urbani, è a carico di investitori privati. Il piano interrato è occupato dal parcheggio, nei 2.300 mq di superficie interna troveranno posto una sala riunioni e la delegazione comunale, la biblioteca sarà collocata al primo piano e la sede della polizia municipale al secondo e al terzo. A fianco dell’edificio sorge un’altra palazzina sulla cui destinazione la proprietà (Ferrara 2007) non ha ancora preso decisioni. Con Ferrara 2007 Palazzo municipale conta di discutere a breve dei tempi dell’intervento a carico dell’ex proprietario dell’intera area, il Gruppo Parnasi. Visto dall’alto (ieri è stato possibile visitare uno dei palazzi della futura Corte) il sito presenta una serie di edifici bassi che saranno demoliti per ricavare un’area verde mentre su un lato del parco nasceranno le villette ad opera di Ferrara 2007. Per quanto riguarda le Corti di Medoro - cioè le quattro torri più la palazzina sul fronte di via Beethoven - accoglieranno il social housing da 233 alloggi. Nelle torri saranno allestiti bi e trilocali a prezzi calmierati, una quota per l’affitto agevolato e una parte da cedere a libero mercato. Nell’edificio “misto” fronte via Beethoven, case in affitto e studentato. Lavori finiti entro giugno 2019. (gi.ca.)