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Il Governo: bene le forze dell’ordine

Il Governo: bene le forze dell’ordine

La Lega Nord: ridicolo esultare, il killer andava espulso. Il sindaco Minarelli: non gioisco fino in fondo

16 dicembre 2017
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FERRARA. Valanga di relazioni istituzionali tutte “intonate”, con l’eccezione dei leghisti, all’arresto di Norbert Feher. Si parte dal tweet del premier Paolo Gentiloni, che dopo aver fatto le condoglianze al collega Rajoy per i tre spagnoli assassinati dal killer, si è limitato a rivolgere il pensiero «alle vittime di Budrio e alle loro famiglie», volendo così comprendere nel novero, evidentemente, anche i ferraresi. Poi i ministri: oltre a Minniti, sono intervenuti anche Andrea Orlando, titolare della Giustizia («faccio i complimenti all’autorità giudiziarie e alla polizia. L’arresto di Igor è un risultato che dimostra quanto importante sia la collaborazione e la trasmissione d’informazioni tra i vari paesi per contrastare l’illegalità»); e la rappresentante della Difesa, Roberta Pinotti («mi complimento con il comandante generale dei Carabinieri e con le autorità spagnole, esprimendo nel contempo il mio cordoglio per le nuove vittime»). A livello regionale, il governatore Stefano Bonaccini parla di «fine di un incubo, in particolare per le nostre comunità. Niente potrà cancellare il dolore dei familiari delle vittime, alle quali rinnovo la mia vicinanza personale e dell’intera Regione, ma la garanzia che la giustizia riesce a fare il proprio corso con impegno e determinazione è un segnale importante». L’auspicio di Bonaccini è «che si arrivi alla determinazione di tutta la verità nell’ambito di un percorso processuale rapido».

Toni molto diversi dalla Lega Nord. «È ridicolo e irrispettoso della sua lunga catena di sangue e vittime che oggi il Governo, con il premier Gentiloni e diversi ministri, esulti per la tardiva cattura di Igor il Russo - ha detto Roberto Calderoli, vice presidente della Camera - Se questo criminale ha ucciso due persone in Italia e altre tre ieri in Spagna è solo perché nel 2015 l’Italia non ha saputo, e non ha voluto, espellerlo dal proprio territorio, rispedendolo in Serbia dove magari lo avrebbero subito incarcerato». La vicenda è emblematica, secondo Calderoli, dell’insicurezza che abbiamo: un criminale così pericoloso resta sul nostro territorio, libero e incontrollato, con in tasca un foglio di espulsione due anni, durante i quali compie rapine, trova armi e alla fine commette la striscia di omicidi di cui ben sappiamo. L’Italia ha poco da esultare, questa vicenda è una sconfitta per le nostre leggi». Sulla stessa falsariga Alan Fabbri, capogruppo regionale: «Per anni questo efferato criminale si è mosso indisturbato rapinando e picchiando a sangue le sue vittime, nel Ferrarese. Dopo essere stato arrestato e aver passato in carcere sette anni - aggiunge - a quanto risulta da notizie di stampa, venne inviato al Centro d’identificazione di Bari dal quale, però, fu poi rilasciato. Con un decreto d’espulsione in tasca, ma completamente libero di ricominciare a compiere i suoi efferati crimini. E così fece, vivendo in clandestinità, ricominciando a ruberare e rapinare, fino al tragico epilogo». La morale, conclude Fabbri, è che «l’immigrazione va concessa solo a chi ne ha diritto e chi vive nell’illegalità deve essere immediatamente espulso».

In rappresentanza delle comunità più colpita, quella di Portomaggiore, si è espresso il sindaco Nicola Minarelli: «Non può che esserci soddisfazione per ciò che oggi le forze di polizia hanno compiuto per assicurare alla giustizia un criminale. Ma non può che esserci anche silenzio e raccoglimento per le ennesime perdite subite - ha scritto - Non riesco a gioire fino in fondo perché ancora troppo vivo è il dolore che questa vicenda ha lasciato in tutti noi e nelle nostre comunità». E di «buona notizia» ha parlato il sindaco di Budrio, Maurizio Mazzanti, un arresto che «non cancella il dolore per le morti che ha provocato ma mi conferma la fiducia che ho sempre avuto nei confronti delle forze dell’ordine e della giustizia».