La Nuova Ferrara

Ferrara

ferrara

Crolla il tetto della chiesa di S. Domenico

Crolla il tetto della chiesa di S. Domenico

Allarme per i trenta metri quadri di copertura: corsa contro il tempo per coprire la voragine ed evitare un effetto domino

3 MINUTI DI LETTURA





[[atex:gelocal:la-nuova-ferrara:ferrara:cronaca:1.16790804:Video:https://video.gelocal.it/lanuovaferrara/locale/i-vigili-del-fuoco-alla-chiesa-di-san-domenico/93099/93579]]

FERRARA. «A terra sono caduti un po’ di calcinacci dell’intonaco della navata centrale, ma occorre ora mettere in sicurezza la struttura del tetto»: l’ingegner Giuliano Mezzadri si aggira nel parcheggio di piazza Sacrati guardando in alto, alla chiesa di San Domenico e al suo fianco c’è don Ferdinando Mariotti, il parroco che gestisce la chiesa, ormai chiusa dal 2012, inagibile e pertanto inaccessibile a chiunque. Guarda in alto, Mezzadri, ma si vede ben poco del crollo parziale del tetto, visibile solo dai palazzi attigui e poi nel pomeriggio visibile ai vigili del fuoco che con l’autoscala hanno visionato la voragine che si è creata, con alcune travi e relative tegole sprofondate sul soffitto sottostante. Un buco di 30 metri quadri nel tetto sopra l’abside della navata centrale della chiesa, mentre travi e tegole cadute hanno creato piccoli fori sfondando la navata in alcuni punti: «Il il problema principale, adesso a seguito di questo crollo - spiegano i tecnici dei vigli del fuoco - sono le infiltrazioni d’ acqua nella navata con possibili ulteriori crolli». Bisognerebbe coprire tutto, con teli di fortuna, una soluzione tampone che purtroppo non è stato possibile mettere in atto con l’intervento dei vigili del fuoco, per limiti tecnici: l’autoscala non arriva sopra i 30 metri di altezza e non si può lavorare non in sicurezza su tetto e voragine. Occorre farlo dall’esterno e per questo, aprire un cantiere, montare ponteggi, una spesa che diventerà gigantesca, solo per mettere in sicurezza il tetto e coprire al voragine: si parla già di una somma tra i 3/400mila euro.

[[atex:gelocal:la-nuova-ferrara:ferrara:cronaca:1.16790809:Video:https://video.gelocal.it/lanuovaferrara/locale/crolla-il-tetto-della-chiesa-di-san-domenico/93064/93544]]

Un danno importante per una chiesa che lo ricordiamo, per i danni del terremoto arrivò a quantificare una spesa per 2 milioni e mezzo di euro per l’intervento di consolidamento. Il crollo parziale però è solo un primo segnale, pericoloso e scricchiolante che la struttura ormai non regge più. Per via dell’incuria, più che giustificata, visto che dal terremoto del 2012 pochi sono stati gli interventi di consolidamento, soprattutto del tetto. L’infiltrazione di acqua piovana in questi anni ha fatto il resto, creando dicevamo il “buco” visibile dall’alto. L’allarme è stato lanciato nella mattinata di ieri quando una signora che abita nei palazzi attigui ha visto da lontano il buco conseguente al crollo.

[[atex:gelocal:la-nuova-ferrara:site:1.16790800:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.lanuovaferrara.it/image/contentid/policy:1.16790800:1650635959/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]

Ha chiamato subito la polizia municipale che a sua volta ha allertato i responsabili della curia. Così intorno a mezzogiorno don Stefano Zanella, il tecnico ingegnere che segue da anni tutti i problemi legati alle strutture delle chiese lesionate dal terremoto, Duomo compreso, ha fatto un primo sopralluogo per poi ripeterlo nel pomeriggio assieme ai vigili del fuoco, intervenuti con una autoscala e visionando dall’alto lo squarcio sul tetto. All’interno, il sopralluogo, al momento, non ha portato a far emergere grossi danni, e Mezzadri dà la sua fotografia: «Dentro, un po’ di calcinacci che si sono staccati dall’intonaco delle volte, perchè il soffitto superiore ha retto, ma non sappiamo in realtà lo stato della intera struttura». A cedere sono state alcune travi in legno e quindi poi il collasso, come si dice in gergo tecnico con l’effetto domino che potrebbe propagarsi. Ma non può essere un segnale dell’imminente cedimento su cui intervenire? «Non lo sappiamo, adesso dovremmo fare tutte le verifiche e poi valutare lo stato della struttura», spiega Mezzadri, mentre al suo fianco don Mariotti annuisce, lui che da anni ha fatto di San Domenico la sua casa (dove abita nella canonica). E così ribadiscono anche i vigili nel pomeriggio: occorrerà verificare lo condizioni di stabilità dell’intera copertura del tetto. (d.p.)