Danni per 300mila euro, lavori complessi
«Questo crollo mette ancora più in evidenza la criticità di San Domenico. Sapevamo che c’erano problemi ma non così gravi». Don Stefano Zanella, responsabile dell’ufficio tecnico della Diocesi di...
«Questo crollo mette ancora più in evidenza la criticità di San Domenico. Sapevamo che c’erano problemi ma non così gravi». Don Stefano Zanella, responsabile dell’ufficio tecnico della Diocesi di Ferrara non nasconde la grave criticità in cui versa la chiesa domenicana di via Spadari. «Il crollo del tetto - continua don Zanella - impone di correre ai ripari al più presto per evitare guai maggiori e ricordiamo che c’è una ferita aperta sopra la chiesa. In accordo con la sovrintendenza bisogna ora allestire al più presto un progetto per mettere in sicurezza l’intera volta absidale della chiesa, pesantemente colpita dal crollo».
Le tegole, i mattoni e i sostegni in legno che sono caduti dal tetto nel solaio della chiesa rischiano di appesantire ulteriormente l’abside con rischi di altri crolli anche all’interno del tempio religioso. «Considerato i rischi che possono esserci a salire all’interno del solaio, che non sappiamo a questo punto quanto sia sicuro - osserva don Zanella dopo il sopralluogo dei vigili del fuoco fatto con l’autoscala - occorre quindi studiare alla svelta un modo per rimuovere le macerie dall’esterno con gru e ponteggi e ricostruire e mettere in sicurezza il tetto della chiesa».
Difficile al momento stimare il costo dell’intervento che comunque non sarà inferiore a 300mila euro. Intanto rimane anche il problema della copertura con l’acqua piovana e i temporali che rischiano di aggravare ulteriormente la situazione. Nel frattempo sarà necessario mettere in sicurezza anche alcune opere d’arte che si trovano all’interno della chiesa, anche se le tele più preziose sono già da anni custodite in luoghi sicuri.
«A questo punto - conclude il responsabile dell’ufficio tecnico della diocesi - siamo in lotta contro il tempo per evitare guai maggiori».
Nell’immediato post-sisma. è bene ricordarlo, i danni alla chiesa erano stati stimati in 2,7 milioni di euro. risultando San Domenico l’edificio di culto più devastato dalle scosse, con una vela del campanile staccato e tetto sfondato, con detriti caduti all’interno e nella cappella Canani. Si parlava di interventi rapidi, nel giro di un paio d’anni, ma in realtà tutto è stato bloccato. Al di là della particolare situazione di San Domenico, viene da ripensare alle priorità imposte dal commissariato per la ricostruzione, prima fabbriche e case e poi i monumenti, che certo non hanno favorito Ferrara.