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Ponte chiuso, no a fermate aggiuntive per i treni

Ponte chiuso, no a fermate aggiuntive per i treni

Il rifiuto di Trenitalia alla Regione Veneto. Insorgono amministratori e Pd. Ieri un sopralluogo per la questione traghetto. Rimane il nodo dei costi

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FERRARA. Trenitalia e Rete ferroviaria italiana dicono no alla possibilità di effettuare fermate extra ad Occhiobello (e Pontelagoscuro) nei quattro mesi di lavori al ponte del Po, dal prossimo 21 maggio. Due le motivazioni principali indicate da Trenitalia alla Regione Veneto che si era interessata per chiedere una fermata aggiuntiva ad Occhiobello. All’effettiva difficoltà di adeguamento di orari e coincidenze, a seguito dell’aumento di 4 minuti necessario per la fermata extra, si aggiunge anche l’ interruzione di un binario fra le fermate di Terme Euganee e Monselice, già programmata dall’11 luglio all’8 settembre. Tutto questo comporterebbe poi un intervallo di soli 12 minuti nella stazione di Bologna prima della ripartenza per la città lagunare. «Ci aspettavamo maggiore sensibilità al tema, dovremo intervenire garantendo il trasporto su gomma con costi che si riverseranno sugli enti locali» commenta Aldo Modonesi assessore ai lavori pubblici di Ferrara. Il Pd delle due sponde poi non si dà per vinto. «Riteniamo molto grave la chiusura da parte di Trenitalia – commentano i segretari provinciali Luigi Vitellio e Giuseppe Traniello – capiamo tutte le difficoltà tecniche, ma quelle dei pendolari non possono passare in secondo piano: tutti stiamo facendo la nostra parte, partendo dai cittadini che dovranno farsi carico di molti disagi. Lavoriamo insieme per non aumentarli».

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Il no delle Ferrovie si aggiunge alla risposta negativa di Anas, arrivata circa venti giorni fa, per quanto riguarda una possibile contributo per il forfait da 150mila euro chiesto da Autostrade per il passaggio libero tra Occhiobello e Ferrara Nord, riservato a chi ha il telepass. Almeno l’accordo con Autostrade sembra reggere. «L’unica cosa certa è la questione dell’A13 – puntualizza il sindaco di Occhiobello, Daniele Chiarioni – Ma al ministero dei trasporti, il tavolo invocato dalle regioni non è ancora stato convocato».
Ieri sera l’incontro al pontile dell’Arci pesca di Ferrara fra l’assessore del comune di Occhiobello,Davide Valentini, ed alcune imprese per la questione traghetto: il pontile sulla sponda veneta è infatti già a posto, in quello sulla sponda ferrarese invece, di proprietà del circolo privato Arci pesca «c’è la passerella da adeguare – informa l’assessore – e tirar su la rampa: quello è il punto più brigoso. Abbiamo avuto grossa disponibilità da parte dei soci del pontile». «Siamo contenti se possono usufruire del nostro passaggio – conferma Alfredo Centolani segretario del circolo – Che i due comuni si mettano d’accordo».

Rimano però il nodo costi: dopo il sopralluogo di ieri sera dell’assessore Valentini si attendono ancora preventivi sui lavori che dovrebbero arrivare ad inizio settimana prossima. Ma chi coprirà i costi?
Il segretario Centolani è molto chiaro: «Saranno loro che pagheranno, noi partecipiamo senza nulla chiedere come transito». Se l’assessore Valentini è possibilista, il ferrarese Modonesi è invece chiaramente contrario sia all’utilizzo di quel pontile ed anche ad ulteriori esborsi. «Abbiamo oneri oltre ai 100mila euro: già 75 mila per il Telepass e 150 per gli autobus. Non è l’unico pontile possibile, ci sono anche problemi di secca in quella zona: sono stati fatti gli approfondimenti, l’uso del pontile non è percorribile».

Alberto Ravani