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tragedia in mare

Annega mentre fa il bagno con tre amici

Annega mentre fa il bagno con tre amici

Porto Garibaldi, forse un malore la causa del decesso di un 52enne ieri pomeriggio. Inutili tutti i tentativi di rianimarlo

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PORTO GARIBALDI. Giornata al mare con amici finita in tragedia. Un romeno di 52 anni, Erno Arkosi, residente a Carpi, in provincia di Modena, probabilmente colto da malore improvviso, ha perso la vita ieri sera, mentre stava nuotando con tre amici, nel tratto di spiaggia libera di viale dei Mille, a Porto Garibaldi.

Erano circa le ore 18.30 quando è scattato l'allarme, dopo che i tre amici hanno visto Arkosi galleggiare con addome e volto in acqua. Secondo una prima ricostruzione dell'accaduto, il 52enne, intento a nuotare a stile libero parallelamente alle scogliere frangiflutto, si sarebbe bloccato all'improvviso, restando immobile sull'acqua, senza più sollevare la testa. I tre amici, prontamente accorsi, hanno girato Arkosi, trascinandolo rapidamente a riva e cominciando per primi, a praticare il massaggio cardiaco.

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Nel frattempo qualcuno dalla spiaggia ha contattato il 1530, il numero attivabile per le emergenze in mare, che a sua volta ha girato la chiamata al 118. Sulla spiaggia libera di Porto Garibaldi, dove nel frattempo in tanti si erano avvicinati, mossi dalla curiosità, sono giunti in rapida successione l'ambulanza di Comacchio, l'automedica dell'ospedale del Delta ed i militari della Guardia Costiera, coordinati dal comandante dell'Ufficio circondariale marittimo di Porto Garibaldi, tenente di vascello Farncesco Luciani.

Per oltre un'ora, i soccorritori hanno messo in atto tutte le pratiche rianimatorie, anche con il ricorso al pallone hambu e al defibrillatore, sino a che, alle ore 19.56 al medico dell’automedica è toccato il triste rito della constatazione del decesso dello sfortunato turista.

Secondo le informazioni raccolte l'uomo si sarebbe concesso un bagno in mare solo dopo mezz'ora dalla consumazione di un pasto. Sarà tuttavia l'autopsia a stabilire la causa del decesso, ovvero se essa sia riconducibile a malore, come ipotizzato, o ad altri fattori. Il gruppo di amici al momento della tragedia, stava nuotando in un tratto profondo non più di 40 centimetri.

Da segnalare che la spiaggia libera, come indicato nei cartelli di accesso, non è dotata di servizio di salvataggio, in quanto non obbligatorio nelle aree demaniali non concessionate. Una volta che il magistrato di turno ha espresso il proprio benestare, la salma di Erno Arkosi è stata rimossa e trasportata temporaneamente nella camera mortuaria della casa della salute San Camillo di Comacchio.

«Siamo sconvolti - hanno raccontato alcuni bagnanti che stavano passeggiando lungo la battigia, quando l'uomo è stato trascinato a riva esanime -; abbiamo sentito urla, ma quando il turista è arrivato a riva, respirava ancora. Poi abbiamo visto che il macchinario dell'elettrocardiogramma, dopo più di un'ora di tentativi di rianimazione, non dava più nessun segnale. È terribile, morire così, in una giornata di svago, mentre si sta nuotando».

In serata la notizia della tragedia è giunta a Carpi, dove Arkosi viveva con la moglie.

Katia Romagnoli

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