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emergenza coronavirus
«Giorni di sofferenza di attesa e di morte»: il dramma dell'arcivescovo di Ferrara e Comacchio
Gian Pietro Zerbini
Riflessione di monsignor Perego pensando anche alla sua Cremona. Ha visto morire lo zio e numerosi amici, in ansia per Napolioni
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FERRARA. La tragedia del coronavirus ha colpito negli affetti più cari anche l’arcivescovo di Ferrara-Comacchio, Gian Carlo Perego, originario di una zona tra le più colpite dall’emergenza, in quel triangolo della morte tra Lodi, Cremona e Treviglio, dove si sono verificate moltissime vittime. L’altro ieri è morto all’ospedale di Lodi, suo zio Rinaldo, fratello della mamma.
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