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Multa alla barista ribelle «Costretta a chiudere»

Multa alla barista ribelle «Costretta a chiudere»

07 novembre 2020
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«Per la prima volta un vigile è venuto e ha detto che sono in multa. Ho risposto che è un mio diritto stare aperta e se verranno tutti i giorni a farmi la multa vorrà dire che le appendo alla vetrata come ha fatto quel ristoratore di Bologna». A parlare è Monica Artosi, la barista “ribelle” del Circolo Arci di Gambulaga, balzata già alle cronache all’indomani del penultimo Dpcm perché aveva deciso di tenere aperto, nonostante l’indicazione di chiusura data da Arci nazionale. «Mi sono informata, qui non si fanno attività culturali, biliardo o altro, questo è un bar e basta, per cui ho diritto di stare aperta fino alle 18, come gli altri bar della nostra regione. In questi giorni sono passati altri rappresentanti delle forze dell’ordine a controllare, hanno visto che c’è distanziamento e usiamo tutti i dispositivi...».

Sempre ieri, alle 18, due agenti della Polizia locale sono tornati a Gambulaga, dicendo alla barista che alla quinta multa passa al penale. «Per ora chiudo, ma voglio vederci chiaro, non voglio correre rischi però voglio che qualcuno mi spieghi perché non posso aprire il bar». —

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