Fabbri: «Pronto a schierare anche la vigilanza privata»
«Collaboriamo per contenere i contagi, ma non ignoriamo l’emergenza economica». Al governo una richiesta: «Servono risorse per i ristori»
Il Comune di Ferrara è pronto a fare la sua parte «anche rafforzando i controlli, tramite l’impiego massiccio della polizia locale e, se necessario, della vigilanza privata - ha dichiarato ieri il sindaco, Alan Fabbri, durante i lavori del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza pubblica - Occorre garantire il rispetto delle regole nell’ambito di un’azione di squadra che ci vede partecipi e pienamente disponibili a dare il nostro contributo».
In relazione ad altre province, ha aggiunto il primo cittadino, i dati dicono «che siamo meno esposti (ai contagi da pandemia, ndr), ma occorre tenere alta la guardia. Siamo stati i primi, come amministrazione comunale, a gestire in maniera puntuale, non senza l’adozione di misure “severe”, i passaggi decisivi, prevedendo, ad esempio, l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto, a maggio. Siamo stati inoltre tra i primi Comuni a distribuire le protezioni, a prevedere bandi anticrisi per le attività, stanziando, nel complesso, circa 2 milioni di euro per il sostegno economico ai lavoratori penalizzati».
L’impegno assunto dal sindaco è contribuire alla gestione «di questo nuovo e difficile periodo» collaborando con le forze dell’ordine. «Ci mettiamo a disposizione - ha affermato Fabbri - pronti a lavorare in squadra, contribuendo con personale e risorse. L’emergenza sanitaria ha la priorità e deve essere affiancata anche da misure di massima attenzione per l’emergenza economica».
Carente invece, a parere del sindaco, l’azione del governo. «Mancano infatti ancora informazioni certe e dettagliate sulle misure previste per le prossime settimane - ha precisato Fabbri - e sulle prospettive previste per il lavoro e le attività produttive che pagano le conseguenze delle attese, delle divisioni, della mancanza di visione dell’esecutivo».
Sbagliato infatti affidare ai sindaci, questo il ragionamento del sindaco, «poteri di disporre ulteriori restrizioni senza allo stesso tempo prevedere risorse adeguate a ristorare lavoratori e attività penalizzati. Come amministratori locali siamo in prima linea e intercettiamo il grido di dolore che arriva dai territori, che necessita risposte adeguate». —
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