Un comitato di mamme sostiene don Rugolo
Scontro sul sacerdote ennese accusato di abusi su minorie attualmente ospite della diocesi di Ferrara. Dura è la reazione del presidente nazionale di Rete l’Abuso, associazione di Savona, che raccoglie mille persone abusate da sacerdoti, alla notizia della petizione avviata a Enna dal «Comitato per don Rugolo», di cui fanno parte diverse mamme, a sostegno del sacerdote Giuseppe Rugolo, prete di Enna e che è indagato per violenza sessuale su minori. «Una comunità che rema contro gli stessi appelli di Papa Francesco, che chiede trasparenza. Una trasparenza che manca - dice Francesco Zanardi, presidente dell’associazione savonese - a partire dal vescovo di Piazza Armerina, Rosario Giasana che, appena raccolta la denuncia della presunta vittima, non ha sospeso il prete ma lo ha trasferito nel ferrarese, dove continua ad occuparsi di giovani». A Enna, dove don Rugolo da parroco ha dato vita ad un’associazione che raccoglie oltre 300 giovani, è stato costituito un comitato in difesa del sacerdote, nei confronti del quale la procura, al termine delle indagini avviate nei mesi scorsi, ha emesso un avviso di garanzia per violenza sessuale aggravata. Secondo l’accusa avrebbe abusato di un ragazzo, oggi maggiorenne, che all’epoca dei fatti aveva 15 anni. Del comitato a sostegno del sacerdote fanno parte soprattutto madri dei ragazzi che frequentavano la parrocchia e le attività organizzate da don Rugolo che gli hanno affidato i figli per partecipare al Grest. Secondo il Comitato l’inchiesta della procura di Enna e le indagini affidate alla Squadra mobile sarebbero «indicibili ed inaccettabili». La vicenda che coinvolge don Rugolo ha suscitato enorme clamore sui social. —
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