FERRARA. Balzare dalla vecchia littorina diesel alla futuribile motrice a idrogeno. È la sorte che potrebbe toccare alla più vetusta e inquinante linea ferroviaria della provincia, la Ferrara-Codigoro, quella che passerà sotto il tunnel di via Bologna per collegare con il metro di superficie la città al polo ospedaliero di Cona. Il progetto di trasformarla nel primo servizio su ferro totalmente privo di emissioni inquinanti (i motori a idrogeno producono solo vapore acqueo) non solo dell’Emilia Romagna, è stato per ora inserito tra le pieghe dell’atto d’indirizzo sul trasporto pubblico della Regione, diffuso nei giorni scorsi, ma trova conferma direttamente dall’assessore Andrea Corsini. I tempi? Non superiori all’elettrificazione della linea, intervento già messo in programma ma al momento sospeso per valutare, appunto, la soluzione più innovativa in assoluto. Investimento Il capitolo “investimenti” del documento regionale cita i 40 milioni per l’elettrificazione della Ferrara-Suzzara, nell’arco del triennio 2021-23, ma alla voce Ferrara-Codigoro elettrica c’è indicato solo «cifra da definire». Come mai, visto che già mesi scorsi si era parlato di un mutuo di 60 milioni per avviare l’elettrificazione? «Stiamo in effetti studiando un’alternativa ancora meno impattante sull’ambiente - ha rivelato ieri l’assessore - Si tratta di utilizzare su quella linea motrici a idrogeno, che ci consentirebbero tra l’altro di risparmiare pesanti investimenti strutturali. I costi tra l’altro sarebbero comparabili a quelli già previsti: un treno a idrogeno a quattro casse, cioè vagoni, viene a costare tra 30 e 40 milioni, e ne servirebbero due. Si risparmierebbero, però, le spese di elettrificazione della linea, mentre per l’unico investimento aggiuntivo, il deposito per la ricarica dell’idrogeno, si potrebbe attivare una sinergia con Tper che a Bologna ne ha già previsto uno per i futuri filobus». Il progetto sarà pronto a breve, resta in realtà di effettuare una valutazione più precisa sui costi di acquisto dei treni: il candidato a fornire il materiale è il colosso Alstom, servirà comunque una gara europea. In caso, si può ipotizzare una sinergia con le lombarde Ferrovie Nord che pure stanno ragionando sull’acquisto di questi treni. E per un progetto del genere, confidano in via Aldo Moro, non potrebbe mancare l’apporto del governo, direttamente o attraverso una candidatura specifica ai fondi del Recovery plan. Passaggi a livello Il documento regionale prevede anche interventi di ricucitura urbana per oltre 120 milioni di euro, a beneficio soprattutto di Ferrara e Bologna, che si sostanziano nella soppressione di passaggi a livello. Un altro impegno di rilievo è l’attivazione del sistema di controllo marcia dei treni, fondamentale per la sicurezza: entro il 2022 tutta la rete ferroviaria ne sarà attrezzata. — © RIPRODUZIONE RISERVATA &nbsp;

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La linea andava elettrificata, ma la Regione pensa al combustibile “verde”. L’assessore: «Meno spese e zero inquinanti»

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