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Poste, ancora lamentele «Si torni ai vecchi orari»

D.M.

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GUARDA. Ancora segnalazioni di disagi per le code all’esterno degli uffici postali. Stavolta arriva da Guarda, frazione di Riva del Po.

«Tre volte alla settimana – dice Gabriele Pavani – assisto alle vergognose code di persone per lo più anziane davanti all’ufficio delle Poste che aspettano, al freddo o sotto la pioggia o nella calura estiva, a ridosso di una curva della strada provinciale, una strada battuta da un consistente traffico di mezzi pesanti. Non di rado – prosegue il lettore – qualche anziano non ce la fa a rimanere a lungo in piedi e se non piove il responsabile dell’ufficio generosamente offre una sedia per farlo riposare in attesa del suo turno. In alternativa in caso di pioggia qualche cliente in attesa mette a disposizione la sua auto per far sedere la persona in difficoltà». Il lettore si chiede perché questo succeda e si dà una risposta, «perché Poste Spa ha ritenuto di dimezzare il servizio: apertura 3 giorni su 6. Non vuole che nell’Ufficio si ammassino troppe persone, allora, lasciamoli in fila fuori». La richiesta è allora quella di «mantenere l’ufficio aperto tutti i giorni, come avveniva un anno fa».

In alcuni uffici, va detto, Poste ha ripristinato gli orari di apertura del periodo pre emergenza coronavirus: tra questi, da gennaio Berra, Masi San Giacomo e Montesanto, e da febbraio Bondeno (via Cesare Battisti), Vigarano Pieve, Dogato, Gambulaga e Mezzogoro.

Apertura di quattro giorni a Reno Centese. —

D.M.

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