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Tre medici in pensione Cassana e Porotto invocano “rinforzi”

S.C.

Due soli professionisti per 6.500 abitanti: code e tensioni Appello di decine di residenti all’Asl per un poliambulatorio

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Hanno raccolto in una petizione le preoccupazioni di 50 famiglie, poi hanno preso contatti con Asl e Comune ma ancora non riescono a farsi ascoltare su quello che negli anni è diventato un problema rilevante: la carenza di medici di base nei loro paesi. I cittadini di Cassana e Porotto hanno infatti visto, nel giro di qualche anno, ridursi da cinque a due i medici di base, per il pensionamento di tre professionisti, che però non sono stati ancora sostituiti. «Ad oggi abbiamo solo due medici per oltre 6.500 abitanti, decisamente pochi anche perché hanno entrambi l’ambulatorio a Porotto» spiega il gruppo di residenti che ha deciso di sollevare pubblicamente la questione, nella speranza che venga affrontata in maniera definitiva. I due medici visitano in via Ladino e via X Martiri, gli abitanti di Cassana sono per questo i più penalizzati ma il problema principale non è nemmeno la distanza da coprire: diversi cittadini ormai si rivolgono infatti a medici di base della città, per maggiore comodità. Chi è rimasto “fedele” al paese, però, deve affrontare di norma ore e ore di code per una visita o una ricetta, a causa appunto dell’eccessivo numero di mutuati in capo ad ogni medico, e la cosa non agevola la serenità di professionisti e pazienti. La situazione è ovviamente peggiorata durante la pandemia e di recente sono stati segnalati episodi legati a insofferenza e insoddisfazione.

La soluzione migliore, sottolineano i firmatari dell’appello-petizione, sarebbe individuare anche nella zona nord ovest un poliambulatorio con un certo numero di medici, ma non è facile individuare un contenitore pubblico che faccia al caso e sia libero. In alternativa ci sono gli ambulatori di chi è andato in pensione e sono rimasti in alcuni casi liberi. Ma prima di tutto, ovviamente, servono nuovi medici.

L’Asl ha adottato una strategia di monitoraggio semestrale della situazione delle rete di cure primarie di tutto il territorio provinciale, ponendosi degli obiettivi di potenziamento che devono essere raggiunti nei mesi successivi. A metà dell’anno scorso, per fare un esempio, erano indicate zone carenti il Centese, l’Alto Ferrarese, il distretto compreso tra Ferrara, Masi e Voghiera; il Copparese con particolare riferimento alla zona di Jolanda di Savoia; il Basso Ferrarese tra Lagosanto, Codigoro e Fiscaglia. Come si può vedere Cassana e Porotto sono in buona compagnia, ma la ricerca di nuovi incaricati da parte dell’Asl non si è mai arrestata. Bisogna vedere in quanto tempo arriverà una risposta anche alle richieste della periferia ovest del capoluogo. —

S.C.

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