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Un sostegno concreto all’archeologia garantito dal Comune

Un sostegno concreto all’archeologia garantito dal Comune

L’amministrazione ha stanziato 5mila euro per gli scavi Partiranno nuove indagini lungo le sponde del Naviglio 

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COCCANILE. Un sostegno all’archeologia, alla cultura, alla valorizzazione della storia e delle eccellenze del territorio. L’amministrazione comunale ha messo a disposizione un contributo economico di cinquemila euro per condurre ulteriori indagini archeologiche, volte a individuare l’estensione totale dell’Antica Pieve di Coccanile.

i lavori

Gli scavi saranno affidati all’archeologa Flavia Amato, che già aveva seguito gli scavi realizzati nel febbraio 2019, durante i quali venne scoperto l’antico edificio religioso lungo le sponde del Canale Naviglio in via Ariosto. Sarà affiancata dagli infaticabili e appassionati volontari del Gaf (Gruppo archeologico ferrarese). La campagna di due anni or sono, condotta dalla Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio e dal Gaf, grazie al supporto del Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara, ha interessato la porzione di edificio posta all’interno dell’alveo del canale. Sono stati portati alla luce i resti dell’abside, con un plinto di colonna della navata centrale, e di dodici sepolture a inumazione, i cui corredi hanno consentito di datare il complesso tra il V e il VII secolo d.C., così che la Pieve di Coccanile risulta una delle più antiche della provincia di Ferrara.

Le sopravvenute modifiche del corso d’acqua hanno poi fatto abbandonare la struttura intorno al IX secolo, con il trasferimento nella “nuova” pieve, scavata l’estate scorsa nei campi di Coccanile.

le scoperte

Nell’ambito del “Progetto San Venanzio 2020” adesso si indagherà un nuovo quadrante dell’antica pieve: la porzione settentrionale, per una superficie di cinque metri per cinque e situata in gran parte sotto l’attuale via Ariosto, per cui si prevede uno sbancamento, seguito dal ripristino. Si cerca l’angolo del fronte per determinarne la forma e l’ampiezza, dal momento che si presenta di dimensioni maggiori della successiva e probabilmente a tre navate. L’operazione è frutto di una proficua sinergia fra Comune di Copparo, Soprintendenza archeologia Emilia Romagna e Gruppo archeologico ferrarese, insieme per la valorizzazione del patrimonio archeologico del territorio.

Il territorio ferrarese si sta confermando ricco di siti e di aree archeologiche e il lavoro dei volontari, sorretto dalla loro grande passione, è diventato da anni di fondamentale importanza. —

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