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Ferrara

genocidio negato dall’ambasciatore 

Caso Turchia, Fabbri insiste: cittadinanza a Antonia Arslan

Avviato l’iter del riconoscimento per la scrittrice armena  e lo storico che raccontò i fatti Solidarietà al sindaco dal Pd: le istituzioni devono reagire 

28 aprile 2021
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Il sindaco Alan Fabbri rincara la dose con la Turchia e incassa la solidarietà, tra gli altri, anche del Pd comunale. Dopo aver risposto a muso duro all’ambasciatore Murat Salim Esenli per la lettera di censura all’iniziativa del Teatro Comunale con la scrittrice Antonia Arslan, «unilaterale e modellato unicamente attorno alla narrativa armena» sul genocidio di quel popolo, Fabbri ieri si è mosso in due direzioni. Da una parte la telefonata di solidarietà alla stessa Arslan, «estendo la solidarietà a tutto il popolo armeno, per le spiacevoli parole e il veleno negazionista che dalla Turchia il presidente Erdogan sta cercando d’instillare anche nella nostra città e anche tramite il suo corpo diplomatico».

Poco dopo il sindaco ha annunciato l’avvio dell’iter per la cittadinanza onoraria alla stessa autrice della “Masseria delle allodole” e a Taner Akçam, storico turco, esule, «che ha dimostrato il genocidio armeno con prove raccolte nel suo libro da poco tradotto in italiano. È in corso di predisposizione una specifica delibera per il conferimento del riconoscimento. Le parole, gli scritti, la ricerca obbiettiva, le testimonianze raccolte da questi grandi autori sono la risposta della verità alle menzogne e alle strumentalizzazioni del regime di Ankara».

Solidarietà al sindaco è arrivata da Anna Maria Bernini, presidente del senatori di Forza Italia («eventi come quelli organizzati a Ferrara sono assolutamente legittimi e non si può pensare di far calare sugli stessi una sorta di censura»), e dal Pd. «È dovere delle istituzioni che hanno la responsabilità di formare le nuove generazioni, cole le scuole, o di produrre cultura come i teatri - ha scritto Francesco Colaiacovo, il capogruppo comunale - richiamare alla riflessione sul valore della persona come valore supremo, anche e forse soprattutto attraverso la memoria, lo studio e approfondimenti sui fatti più atroci che hanno toccato il genere umano, anche come strumenti di analisi e lettura delle situazioni in essere in varie parti del mondo»; di qui la solidarietà al sindaco e alla Fondazione Teatro comunale. «Vorrei esprimere tutto lo sconcerto dei democratici e delle democratiche ferraresi per le gravi affermazioni dell’ambasciatore - scrive Davide Nanni, il responsabile della cultura dem di Ferrara - La libertà di espressione e il rispetto dei diritti umani segnano il confine invalicabile tra una democrazia sana e un sistema politico autoritario, per questo condividiamo pienamente lo sdegno espresso dal sindaco di Ferrara». —

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