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Fu un giovane e abile biologo a cambiare le sorti di Goro

Fu un giovane e abile biologo a cambiare le sorti di Goro

Trentacinque anni fa la prima semina di vongole in Sacca. Una grande scommessa vinta Fu Paesanti a convincere un gruppo di pescatori a provarci: e la prima volta andò male  

29 aprile 2021
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la storia

Trentacinque anni fa, esattamente il 29 aprile del 1986, la prima semina di vongole veraci (filippina) nella Sacca di Goro e quello che poteva sembrare uno sperimento fine a se stesso, con uno scetticismo diffuso, invece cambiò la storia socio-economica di Goro e non solo. Tutto grazie alla determinazione, caparbietà e competenza di un giovane biologo Francesco Paesanti, assunto come tecnico responsabile presso l’impianto di stabulazione del Consorzio Pescatori di Goro nel 1980.

la storia

In quel periodo Paesanti partecipa a Venezia a un convegno mondiale sull’acquacoltura, in quell’occasione fa la conoscenza con Paolo Breber del Cnr di Lesina, l’incontro fra Paesanri e Breber segnerà un punto di svolta per il futuro della Sacca di Goro. Dopo alcuni anni di studio della Sacca, Paesanti comincia a parlare con alcuni pescatori, convinto che la semina di vongola verace possa trovare il suo habitat naturale nella Sacca di Goro. Purtroppo nessuno lo prende seriamente in considerazione. Nell’84 Paesanti, visto che Goro non rispondeva alle sue sollecitazioni, entra come socio in una piccola cooperativa pescatori di Caleri (Ro), che sta sperimentando come in altre lagune venete la coltivazione della vongola verace filippina. Solo nel 1986 (due anni dopo Caleri e tre dopo i primi sperimenti fatti da Breber a Chioggia), anche la Sacca di Goro conosce per la prima volta la vongola verace filippina. Furono in pochi a crederci: una ventina di pescatori tra Goro e Gorino, ma tanto bastava per partire. I pescatori sborsarono di tasca loro una cifra tra il milione e i due milioni di lire per acquistare il prezioso seme.

il gran giorno

Ma veniamo al fatidico 29 aprile del 1986, è proprio Francesco Paesanti a ricordare quel giorno di 35 anni fa: «La sera prima nel laboratorio del consorzio ho preparato i sacchetti che dovevano contenere il seme di vongola per ogni pescatore in base ai soldi versati. La mattina dopo parto per l’aeroporto di Venezia, dove dalla Spagna doveva arrivare il seme. Il 29 aprile, con i pescatori usciamo in Sacca nel momento della bassa marea e con la tecnica del telo doppio effettuiamo la semina». Purtroppo le frequenti piogge di quel periodo, fecero scendere la salinità dell’acqua a un punto tale che la morìa fu totale. Poldo Branchi, allora presidente, finanziò una seconda semina che fu effettuata nel mese di giugno, e in quell’occasione il successo fu pieno. A quei 20 pescatori se ne aggiunsero altri 260, tutti della piccola pesca. Oggi gli addetti in Sacca a Goro sono circa 1.600, senza contare l’indotto, divisi in oltre 40 cooperative non solo di Goro, ma anche dei paesi limitrofi. —

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