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la scrittrice armena 

Arslan tra cittadinanza Bassani e università «Ferrara, è un onore»

Arslan tra cittadinanza Bassani e università «Ferrara, è un onore»

12 giugno 2021
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«La città di Ferrara, condividendo i valori della democrazia contro qualsiasi forma di odio e intolleranza, conferisce la cittadinanza onoraria ad Antonia Arslan, scrittrice e saggista italiana di origine armena, per aver custodito e dato voce alle “memorie oscure”, trasformando una tragedia umana in un lampo di luce, riappropriandosi e ridando forza all’identità culturale appartenuta a un popolo, gli armeni, rimasta per troppo tempo taciuta o negata». Questo c’è scritto sulla targa consegnata l’altra sera alla scrittrice Armena dal sindaco Alan Fabbri, che in occasione della cerimonia introdotta dal direttore del Festival della fantasia, Davide Rondoni, ha ricordato il «botta e risposta che ho avuto con l’ambasciatore turco Murat Salim Esenli nel corso del quale ho ribadito il nostro no ad ogni negazionismo. Tanti popoli hanno fatto i conti con la propria storia. Forse il governo turco no».

La scrittrice ha ringraziato sindaco e consiglio comunale per il riconoscimento, «lo sento come un onore, in modo particolare, perché mi è stato attribuito all’unanimità. Aspetto, questo, molto importante. Come è stato importante quando il Parlamento italiano, per ben due volte, ha riconosciuto all’unanimità il genocidio armeno, superando le contrapposizioni ideologiche». Arslan ha parlato dei suoi pregressi legami con Ferrara, «sia perché legata al ricordo di mio padre, che portava qui i suoi figli, sia perché anni fa ho avuto l’onore di tenere la prolusione, con il mio libro “La masseria delle allodole”, all’università. Giorgio Bassani citò inoltre mio nonno in un suo libro». E ha ricordato gli strascici della guerra armeno-azera, «la Repubblica dell’Artsakh è in grave pericolo in questo momento. La guerra di cui è stata vittima è finita con un cessate il fuoco, purtroppo le truppe azere ancora arrivano e i confini sono ancora porosi». La registrazione dedicata al giorno del ricordo armeno in occasione della ricorrenza del 24 aprile, voluta dal direttore del Teatro Comunale, Moni Ovadia, «continua ad essere vista e ascoltata in tutto il mondo, con enorme successo», ha concluso la scrittrice.

Alla cerimonia ha fatto seguito la consegna dei “Premi fantasia”, andati a Domenico Pedroni, presidente della Fondazione Castello di Padernello che dal 2006, grazie a una grande opera di restauro e di recupero del maniero, si occupa di rendere vivo un luogo di cultura, di valenza sociale, di economia circolare; e ad Alessio Greguoldo, imprenditore che ha portato nel Delta del Po la prima coltivazione di ostriche rosa. —

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