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Ferrara

l’avvocato Tassinari per la famiglia di Tarik 

«Una sentenza che apre una riflessione sul tema di sicurezza sul lavoro»

«Una sentenza che apre una riflessione sul tema di sicurezza sul lavoro»

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Non c’erano al processo di ieri, la famiglia di Tarik e il loro legale, Claudia Tassinari, perchè risarciti. Ma era stata proprio lei come avvocato di parte civile, durante i processi a sollecitare la procura e far a riaprire le indagini. E dopo il verdetto di ieri, l’avvocato Tassinari spiega a nome della famiglia che, comunque, «nulla potrà dare loro una “spugna” per cancellare il dolore provato per la perdita insostituibile e per lenire il quotidiano senso di vuoto». Ma sul processo analizza che «certamente questa sentenza stabilisce comunque un principio e fissa un sistema di responsabilità: apre anche una riflessione, profonda, sul fondamentale tema della sicurezza nei luoghi di lavoro perché la drammatica morte di Tarik è avvenuta in occasione della scossa delle 4 del mattino che aveva già avuto una prima avvisaglia tre ore prima e nonostante questo tutti erano regolarmente a lavorare».

E guardando al dopo, spera che «assieme alla famiglia, vogliamo credere che questa tragedia possa ora tradursi anche insegnamento per evitare nuovi dolori in futuro». E la sentenza? «Quanto al suo merito e alla scelta di concedere il patteggiamento, crediamo questo sposti davvero poco rispetto al principio e al valore esemplare della pronuncia in sé: il vero risultato per noi era stato ottenere la riapertura della richiesta ed arrivare al rinvio a giudizio. Si è evitato quello che poteva essere un grave errore e credo che in questo modo si sia data comunque anche un po' di pace a una famiglia che ha molto sofferto». Per finire, ricorda il legale «è risultato dai testi che Tarik si fosse attardato per mettere in sicurezza la macchina: lo fece con enorme senso del dovere e paradossalmente questo si è ritorto contro: avrebbe potuto inficiare il processo perché considerato come concorso di colpa». –

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