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Il museo tratta a fondo la storia «L’arte vittima della guerra»

Franco Corli
Il museo tratta a fondo la storia «L’arte vittima della guerra»

Il ricercatore napoletano Russo ha raccontato i Caduti di Pietra del nostro Paese Il sindaco Pagnoni: «Ora costruiamo un ponte ideale tra le nostre comunità»

13 ottobre 2021
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COPPARO. È fondamentale l’importanza della memoria storica per i ragazzi. Il razzismo è sbagliato perché siamo tutti italiani, e nonostante i tanti problemi, siamo un unico popolo.

Su questi temi Giuseppe Russo, ricercatore napoletano, ha concluso al museo “La Tratta” di via Goito, la presentazione del suo libro La storia dimenticata, e della serie a fumetti I Caduti di Pietra, The Comicsbook Series.

«I caduti di pietra – ha spiegato Russo – sono i monumenti storici, edifici, chiese, statue, esempio del nostro immenso patrimonio storico e artistico, andati distrutti dai bombardamenti, anche se non erano obiettivi militari, con migliaia e migliaia di vittime: e le distruzioni di ponti (come a Firenze nella loro ritirata) e le stragi perpetrate dai nazisti, che rubarono poi tante opere d’arte (poi in gran parte per fortuna recuperate) di cui fu beneficiario Hermann Goering, gerarca di Hitler. Tra le città più colpite Torino, Genova e Napoli. Gli alleati applicarono il potere aereo come arma di distruzione, una pratica teorizzata, lo dico con tristezza, anni prima da un capitano campano, Duè, che teorizzò l’uso dell’arma aerea per terrorizzare le popolazioni», ha detto ancora Russo.

Un periodo diviso in ondate: obiettivi monumenti e opere d’arte, le città, i bombardamenti americani, oltre a quelli britannici, l’8 settembre e il passaggio da amici a nemici per i tedeschi (ma furono loro a scatenare la guerra nel 1939, seguiti da Mussolini nel ’40 nonostante la scarsa preparazione militare) la resa incondizionata, la guerra civile, la ricostruzione del dopoguerra, la nascita del premio Strega. Ferrara fu colpita dagli alleati ben 297 volte. In particolare lo studioso ferrarese Gabriele Botti, ha descritto la quasi totale distruzione di Pontelagoscuro: «Era già obiettivo militare nella Grande Guerra, per gli austroungarici».

LA PROPOSTA

L’incontro si è svolto col patrocinio del Comune di Copparo e delle associazioni Archeologi dell’Aria (che ha sede nel museo della civiltà contadina) e Storia in grigioverde. Incontro moderato da Fabio Raimondi, presidente Ada (che ha ricordato come il suo gruppo abbia in questi anni riportato alla luce in questi anni i resti di sette piloti, e aerei alleati e italiani scomparsi durante la Seconda Guerra Mondiale, di cui uno, l’aereo Pippo, in zona): «Abbiamo dato una nuova identità anche alla civiltà contadina nel museo: e saremo presenti al Festival del cinema di Cannes col film documentario Finding Loren».

Nei saluti il sindaco copparese Fabrizio Pagnoni ha sottolineato il «ponte ideale tra Napoli e Copparo». Mentre l’assessore Bruna Cirelli ha citato brani struggenti del compianto storico copparese Giusberto Pellizzola sul terribile bombardamento alleato del 30 gennaio 1945, che provocò un centinaio di morti presso il campanile.

Franco Corli

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