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Altri 75 alloggi “riaperti” in città e frazioni

Stefano Ciervo

Con oltre 800mila euro della Regione vengono recuperate case inutilizzate. Ma le assegnazioni vanno fatte rapidamente

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La “fame” di alloggi popolari si attenua a suon d’interventi straordinari per il recupero degli alloggi inagibili. Ce ne sono, come noto, una grande quantità nelle frazioni e anche in centro, per la maggioranza parcellizzati e in contesti di scarsa qualità abitativa, quindi più difficili e costosi da recuperare. Ma è esattamente questo l’obiettivo del Programma straordinario di recupero e assegnazione degli alloggi Erp varato dalla Regione, che al secondo anno di applicazione consentirà di mettere a disposizione delle graduatorie altre 75 case: poi si tratterà di capire quando potranno essere assegnate, vista la situazione di stallo delle assegnazioni seguita alla controversia giudiziaria sui punteggi. Le disponibilità dovrebbero comunque essere ravvicinate, in quanto Acer parla di febbraio 2022.

montagna di soldi

All’Azienda case arrivano in questo biennio, attraverso l’amministrazione comunale, oltre 850mila euro di un fondo regionale «finalizzato al recupero e alla successiva, veloce, riassegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica sfitti». Si tratta di abitazioni che hanno bisogno d’interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria per importi compresi tra 5mila e 25mila euro: non grandi cifre, quindi, ma sufficienti in molti casi a bloccare l’utilizzo dell’alloggio in quanto né il gestore né il Comune hanno fondi disponibili. Dato importante vista la situazione di Ferrara, è che queste case devono risultare assegnate «entro 60 giorni dalla fine dei lavori», a nuovi nuclei «presenti nelle graduatorie Erp»; al massimo c’è la possibilità di allungarsi per un altro mese.

L’elenco degli alloggi da riaprire è stato concertato tra Comune e Acer già a settembre, i lavori in gran parte sono partiti e in diversi casi già terminati.

la mappa

La scelta di Comune e Azienda casa è caduta «su immobili anche isolati, fermi da tempo, a Barco, Pontelagoscuro, nelle frazioni ma anche in centro storico - spiega Diego Carrara, direttore Acer - La selezione diventa più complicata man mano che avanzano le annualità del programma in quanto restano gli interventi più costosi: l’anno scorso, per fare un esempio, era stato possibile con la stessa somma recuperare 150 alloggi in tutta la provincia, dei quali un’ottantina in città».

gli sviluppi

Per questo motivo è fondamentale che «il programma di recupero straordinario prosegue negli anni a venire - continua Carrara - In Emilia Romagna ci sono 5mila alloggi pubblici vuoti, centinaia a Ferrara, e bisogna partire da lì per dare risposte a chi ha bisogno». Nei prossimi anni, evidentemente, a risorse uguali corrisponderanno meno recuperi, perché appunto gli interventi saranno più costosi. È il caso di sottolineare che la stessa Acer e Palazzo Municipale hanno stanziato a loro volta fondi per il recupero alloggi, anche se l’impatto di queste misure addizionali è sicuramente inferiore a quello regionale.

Stefano Ciervo

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