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Ancora un focolaio nella casa di riposo

Davide Bonesi

A Gavello ritorna l’allarme fra gli anziani ospiti: al momento una decina di casi con sintomi lievi. «Ci sono solo vaccinati»

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Il focolaio era stato di fatto chiuso all’inizio della settimana, ma all’improvviso l’altro giorno una ospite ha manifestato la febbre e dopo un giro di tamponi sono emerse nuove positività fra anziani e operatori. Dopo le polemiche dei giorni scorsi, si torna a parlare della casa di riposo Madonna Pellegrino di Gavello, anche se fortunatamente questo nuovo focolaio al momento desta meno preoccupazioni rispetto a quello scoppiato lo scorso dicembre, costato la vita a cinque ospiti, tre non vaccinati e due che non avevano fatto la dose booster per le precarie condizioni di salute.

Nei fatti, venerdì una ospite (prima non contagiata) ha mostrato i sintomi della febbre, visto anche quanto era appena accaduto si è dato via a un giro di tamponi ed ecco emergere la positività di una decina di ospiti e di un operatore. Disposta l’immediata chiusura della struttura (che proprio oggi avrebbe dovuto riaprire per cinque visite di familiari nella stanza degli abbracci) e l’isolamento degli anziani positivi che, per fortuna, non hanno sintomi.

VACCINATI E NON

Ancora una volta torna preponderante il dato emblematico del Covid nella casa di riposo di Gavello: con il primo focolaio sono stati contagiati tutti i non vaccinati fra gli ospiti (comprese le suore della congregazione delle “Piccole suore degli anziani abbandonati”), mentre tra gli anziani vaccinati si sono positivizzati circa la metà. Gli ospiti in tutto sono meno di una sessantina e, come detto, tre su sette non vaccinati sono deceduti, poi sono morti altri due che avevano gravi problemi di salute. «Erano tornati a vivere la propria quotidianità insieme da pochi giorni - spiega Neda Barbieri, presidente della Fondazione “Braghini Rossetti” -, ora li dovremo richiudere nelle proprie stanze e non è facile per i nostri nonni. Con il primo focolaio non si sono contagiati solo ospiti con le tre dosi di vaccino, quindi speriamo che questo contagio non provochi conseguenze. Purtroppo, ora c’è un’alta contagiosità e nonostante le attenzioni il rischio di diffondere il Covid è notevole». La conferma arriva da Romagnoni dell’Asl: «Stiamo aprendo le procedure in diverse strutture della provincia. A volte il contagio si scopre casualmente, magari con un ospite che va all’ospedale per un altro problema fisico. Per fortuna la variante Omicron è meno grave e la vaccinazione dà una risposta efficace. Per il caso di Gavello resta da capire se si tratta di un nuovo focolaio o di un prolungamento del precedente, magari con un positivo asintomatico uscito tardi».

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