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Alcamo. Concorsi truccati per vigili del fuoco e polizia: 14 misure cautelari, nei guai un vigile del fuoco in servizio a Ferrara

Alcamo. Concorsi truccati per vigili del fuoco e polizia: 14 misure cautelari, nei guai un vigile del fuoco in servizio a Ferrara

L'indagine di procura e carabinieri: le mazzette per ottenere un posto andavano dai 3.500 ai 5.000 euro

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Ad Alcamo si pagavano fino a 3.500 euro a candidato per un posto nei vigili del fuoco e 5 mila nella polizia secondo un sistema di segnalazioni, "sponsor" e mazzette. E tra i 14 indagati c'è anche un vigile del fuoco originario di Alcamo ma domiciliato e in servizio a Ferrara, Mauro Parrino di 29 anni.  A eseguire 14 misure cautelari (un arresto in carcere, tre ai domiciliari e 10 obblighi di dimora) emesse dal gip di Trapani sono stati i carabinieri della Compagnia di Alcamo. A finire  in carcere Giuseppe Pipitone (54 anni Alcamo); ai domiciliari Vincenzo Faraci (47 anni Alcamo), Filippo Alessandro Lupo (59 anni Marettimo), Francesco Renda (26 anni Alcamo). Hanno invece l'obbligo di dimora nel comune di residenza il "ferrarese" Mauro Parrino,  Vittorio Costantino (53 anni Palermo), Roberto Di Gaetano (21 anni Alcamo), Antonino Pirrone (24 anni Alcamo), Davide Castrogiovanni (26 anni Alcamo), Silvia Pisciotta (31 anni Erice), Giacomo Rizzotto (29 anni Salemi), Mattia Turin (26 anni Dolo in provincia di Venezia), Andrea Doretto (31 anni San Donà di Piave in provincia di Venezia) e Alessio La Colla (28 anni Alcamo). I reati contestati sono corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio, traffico di influenze illecite e abuso d'ufficio. 

L'indagine, avviata nel giugno 2020, ha preso le mosse dai riscontri investigativi acquisiti dalla Sezione Forestale presso la procura di Trapani su presunti episodi di corruzione per il superamento delle prove d'esame, svolte tra il 2017 e il 2018, di alcuni concorsi pubblici. Le indagini sono partite da una serie di esposti dei sindacati di base dei vigili del fuoco.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Giuseppe Pipitone, direttore ginnico sportivo e vice dirigente del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, sfruttando le conoscenze nelle amministrazione pubbliche e il fatto di essere stato nominato in una delle sottocommissioni d'esame per le prove psico-motorie, si sarebbe impegnato a 'sponsorizzare' alcuni candidati nelle diverse prove concorsuali, nonché a preparare fisicamente gli stessi, a fronte della promessa e successiva consegna di denaro: fino a 3.500 euro a candidato per un posto nei vigili del fuoco e 5 mila euro nella polizia.

Pipitone (destinatario della misura restrittiva in carcere) secondo chi indaga avrebbe nascosto dietro un'apparente scuola di preparazione per concorsi, "un vero e proprio meccanismo di collocamento nella pubblica amministrazione", avvalendosi, spiega chi indaga, dei propri contatti "con soggetti che rivestivano ruoli essenziali nelle procedure concorsuali in vari corpi dello Stato", a partire da quello di appartenenza.  Le indagini non si fermano, spiegano i carabinieri, e proseguono per raccogliere ulteriori riscontri investigativi.