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L'inchiesta

Dietro i “caporali” le aziende agricole che usavano braccianti sfruttati

Daniele Predieri
Dietro i “caporali” le aziende agricole che usavano braccianti sfruttati

A Campotto, Codigoro, Mesola e Volania le società coinvolte. Gli arrestati pakistani piazzavano lì gli operai a basso prezzo 

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PORTOMAGGIORE. Padre, madre, figlio, zio e amico di fiducia: erano la banda di “caporali”, pakistani, che da Portomaggiore fornivano braccia a basso prezzo alle aziende agricole delle nostre campagne ferraresi. I “caporali” sono stati arrestati, tre di loro sono padre, figlio e zio, rispettivamente Ahmad Iftikar, Zain Abidin e Rizwan Muhammad