Ferrara. Rubava soldi e bancomat ai pazienti ricoverati a Cona, scoperto dalla Mobile
I furti spesso avvenivano mentre le vittime erano in sala operatoria. All'uomo, 59 anni, notificato il divieto di dimora nella nostra provincia
FERRARA. Approfittava della condizione di fragilità dei pazienti ricoverati a Cona, spesso anziani, per rubare loro soldi, oggetti preziosi o carte di pagamento che poi utilizzava per prelevare altro denaro. Furti particolarmente odiosi, compiuti nel gennaio del 2020, spesso mentre la vittima era in sala operatoria, con una totale assenza di scrupolo e pietà umanadi cui ora, al termine di un'attività investigativa della squadra mobile di Ferrara, si conosce il presunto autore. Si tratta di un plurupregiudicato di 59 anni, rintracciato a Milano e nei confronti del quale è stata disposta dal tribunale di Ferrara la misuca cautelare personale del divieto di dimora mella provincia di Ferrara, provvedimento che è stato eseguito il 3 maggio scorso.
L’attività info-investigativa della Squadra Mobile Estense, ha permesso dunque di individuare il presunto autore del reato, che utilizzava un modus operandi collaudato, individuando come obiettivi da colpire le persone più vulnerabili, la maggior parte anziani malati, ricoverati in ospedali e quindi indifesi, in procinto di essere trasportati nel reparto di chirurgia lasciando così incustoditi gli effetti nella stanza, dimostrando in tal senso un’assenza totale di remore nel commetere un reato tra i più abbietti.
Lo spregiudicato ladro, sfruttando l’assenza del ricoverato per il tempo dell’operazione si impossessava dei contanti, degli effetti personali preziosi e delle carte di pagamento elettronico dei ricoverati o dei loro parenti, lasciati nelle stanze di degenza in momenti dedicati alla cura dei propri cari, provvedendo nel frattempo ad effettuare prelievi fraudolenti fino all’esaurimento del limite massimo consentito dalla carte elettronica sia allo soportello bancomat dell’ospedale che negli Istituti di credito ferraresi, tipologia di reato per la quale è richiesta una vera e propria preparazione e professionalità. L’attività investigativa effettuata con ricerca e acquisizione di telecamere, testimonianze e riscontri tecnici ha permesso di consentire alla Procura di Ferrara di chiedere la misura cautelare disposta dal Gip.