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LO SCIOPERO

Cracking, si ferma l’intero petrolchimico di Ferrara

stefano ciervo
Cracking, si ferma l’intero petrolchimico di Ferrara

Cgil e Uil hanno proclamato sciopero per lunedì con presidio ai cancelli. Doppio tavolo con Eni al ministero e in Regione

07 maggio 2022
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FERRARA. Sciopero di tutto il petrolchimico di Ferrara per una giornata, lunedì 9 maggio, con presidio davanti alla portineria est. È questa la risposta alla chiusura del cracking di Porto Marghera, che affida alle forniture via nave e ferrovie la disponibilità delle materie prime indispensabili per gli impianti che producono plastiche: la proclamazione è avvenuta ieri pomeriggio, in coincidenza con le convocazioni di due tavoli della chimica, uno nazionale e l’altro regionale, a cavallo della data di cessazione definitiva dell’impianto veneto. L’allarme dei lavoratori ferraresi si trasforma dunque in protesta, anche se c’è da annotare che lo sciopero non è unitario (la Cisl ha detto di voler attendere il 13 maggio e non ha partecipato alle assemblee che lo hanno proclamato) e che Ferrara è al momento sola, come sito più danneggiato dalla chiusura del cracking, anche se pure Ravenna, Mantova e la stessa Marghera ne sono toccati.

LA DECISIONE

Lo sciopero riguarderà i lavoratori di tutte le categorie (chimici, metalmeccanici, trasportatori, edili e ristoratori) appunto di Cgil e Uil, e non solo Eni-Versalis ma anche Lyondellbasell, Yara, Sef e le altre società del petrolchimico multiproprietario. È convocato per l’intera giornata di lunedì, per i turnisti dalle 9 del 9 maggio alle 6 del giorno successivo, con tanto di manifestazione davanti ai cancelli dalle 8 alle 12.30.
Le motivazioni sono quelle già evidenziate nelle assemblee, «per una giusta transizione e per la difesa del principale sito produttivo della provincia». Tra le altre, l’annotazione che l’etilene e il propipilene prodotti nel cracking servono ad alimentare direttamente quattro impianti di piazzale Donegani (FX e GP 26/27 di Versalis e F24 e Mpx di LyondellBasell), ma gli investimenti previsti per stoccare i monomeri acquistati in giro per il mondo non sono ancora pronti: al sindacato risulta, in particolare, che l’unico serbatoio di stoccaggio criogenico di Marghera sia solo parzialmente utilizzabile. Le segreterie regionale di Cgil e Uil chimica, tra l’altro, evidenziano come la fornitura attraverso navi gasiere e treni merci sia «meno efficiente, vincolato dalle norme giustamente decise dopo la tragedia di Viareggio e dalle difficoltà di approdo in Laguna»; inoltre «si metteranno in difficoltà tutte le lavorazioni dei trasformatori a valle come biomedicale, automotive, farmaceutica, tessile e packaging». Di qui la mobilitazione che dev’essere di «tutti i settori industriali».

GLI INCONTRI

Anche per questo motivo la Regione, con l’assessore Vincenzo Colla, sta seguendo da vicino la questione e ha convocato un incontro con Eni Versalis per il 18 maggio. Qualche giorno prima, il 12 maggio, il viceministro Gilberto Pichetto ha apparecchiato il tavolo della chimica sempre con Eni, sindacati e Regioni: rischia di essere una ratifica della chiusura, temono Cgil e Uil.