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Morì sola al pronto soccorso, nessuna colpa per i sanitari

An.Bo.
Morì sola al pronto soccorso, nessuna colpa per i sanitari

Monica Bolognesi aveva 48 anni. Il giudice ha accolto la richiesta di archiviazione Il legale: «Andiamo avanti in sede civile. Riconosciute le carenze della struttura»

15 maggio 2022
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LAGOSANTO. Il 9 settembre 2020 Monica Bolognesi, 48 anni, fu accompagnata dal marito al pronto soccorso dell’ospedale del Delta dopo un malore. A causa delle restrizioni legate al Covid, l’uomo fu lasciato fuori e dopo ore di attesa arrivò la telefonata: Monica era morta. «Non mi stanno curando, mi lasciano qui ad aspettare», ha detto più volte la vittima mentre era in sala d’attesa. Dopo la sua morte la procura di Ferrara ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo avendo il marito Fabrizio Piva, difeso dal legale Simone Bianchi, presentato denuncia. Il processo si è concluso venerdì e per i medici e gli infermieri indagati è arrivata l’archiviazione. «In pratica - spiega l’avvocato Bianchi -, sono state ravvisate evidenti negligenze ma non si è raggiunto un grado di certezza tale da poter dire che la morte di Monica Bolognesi sia avvenuta per colpa della prolungata attesa».

Per esemplificare, il perito ha stabilito che sono passati esattamente 181 minuti prima che la donna fosse presa in carico ma, considerate le sue patologie, non è detto che si sarebbe potuta salvare. Così è stata accolta la richiesta di archiviazione della pm Lisa Busato.

Vicenda dunque chiusa per quel che riguarda il penale, «ma in sede civile andremo naturalmente avanti - fa presente Bianchi -, anche perché sono state riconosciute e vi sono state “innegabili carenze della struttura ospedaliera nella gestione del caso concreto” ed in ambito risarcitorio non dovremmo avere alcuna difficoltà». I familiari della vittima non si danno comunque pace: «Mia moglie è stata trascurata, perché il primo elettrocardiogramma non ha segnalato la presenza di un infarto», ha detto più volte il marito.



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