I nigeriani alla Gad, i tunisini ai Baluardi, gli italiani sotto traccia
Lo spaccio nei quartieri della città
FERRARA. Lo spaccio di droga a Ferrara ha dei settori che sembrano ben distinti per nazionalità di chi procura e distribuisce le sostanze stupefacenti.
I nigeriani preferiscono ancora avere come zona di riferimento la Gad, nonostante il loro traffico sia stato notevolmente ridimensionato da recenti operazioni che hanno decapitato il vertice di un’organizzazione criminale che aveva messo le radici in città. Le zone dove ancora tentato di piazzare la “roba” sono nei pressi della stazione ferroviaria, da piazzale Castellina a viale IV Novembre. I raduni che in precedenza si verificavano nelle aree verdi vicino al Grattacielo, ora si sono spostati più nel sottomura di via Porta Catena e in Piazzale dei Giochi.
I magrebini, in prevalenza tunisini, hanno sempre come luoghi privilegiati i baluardi delle mura e del sottomura sud dell’omonima via. In passato c’è scappato anche il morto per la lotta di successione tra gli spacciatori e anche negli ultimi tempi non sono mancate risse ed episodi violenti tra di loro. Tra l’altro siamo in presenza di un’area in cui le vie di fuga sono più facili per chi deve scappare a differenza della Gad.
Infine ci sono gli spacciatori italiani e in parte anche albanesi che preferiscono non presidiare determinate zone, ma appartengano ad una scala gerarchica più alta con scambi di droga di quantità più consistenti. La merce può arrivare anche per pacchi postali ed è più difficile localizzarla.
Altre zone della città non sono immuni dallo spaccio anche perché in certi quartieri la consegna viene fatta a domicilio e non in strada, proprio per non dare nell’occhio.
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