Ferrara, Versalis non dà garanzie sugli stoccaggi di Propilene
Ieri le accuse della Uil. L'azienda: forniture regolari
19 maggio 2022
FERRARA. Ci sono già delle ricadute negative sul petrolchimico dalla chiusura dell’impianto cracking di Porto Marghera. Secondo i rappresentanti dei lavoratori impegnati nel tavolo della chimica, nel pomeriggio in Regione, ieri mattina «ci sono stati problemi all’impianto Catalloy di Basell, a causa della scarsità di polipropilene» cioè della materia prima che appunto arriva ora via nave, riferisce Vittorio Caleffi (Uil). E al tavolo c’è stato un confronto sul tema con l’ad Versalis, Adriano Alfani, il quale ha affermato che l’azienda controllata da Eni, proprietaria del cracking e fornitrice di Basell, considera regolare il flusso di forniture attraverso navi gasiere e pipeline; gli stoccaggi della multinazionale americana non mostrerebbero peraltro sofferenze, e in effetti risulta che l’impianto non si sia mai fermato. «In questa situazione basta davvero poco per creare problemi - ha ribadito Caleffi al termine dell’incontro - Inoltre Versalis continua a non fornirci garanzie sugli investimenti per lo stoccaggio del propilene a Marghera, fondamentale per non dipendere dalla puntualità delle navi. Mentre sull’etilene (che alimenta gli impianti Versalis di Ferrara, ndr) qualche rassicurazione è arrivata».
Il tavolo era stato convocato dall’assessore regionale Vincenzo Colla, che già alla vigilia aveva chiarito la linea dell’Emilia Romagna: ci vuole un accordo nazionale sulle produzioni di monomeri, che coinvolga quindi anche Brindisi e Priolo, con la firma del governo a garanzia. Risulta che il viceministro Pichetto abbia convocato Basell e Versalis per un confronto, anche se l’azienda Eni insiste nel sottolineare in carattere privatistico dell’accordo con uno dei colossi mondiali delle plastiche.
S.C.
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