Vertenza assunzioni in Comune di Ferrara: si va verso lo sciopero
Fallita la conciliazione, i sindacati rilanciano: fermata a giugno. Nel mirino ancora Servizi demografici e Sportello edilizia
di Antonio J. Palermo
Ferrara Fallito il tentativo di conciliazione in Prefettura per risolvere la vertenza del piano assunzioni in Comune, i sindacati della funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil di Ferrara hanno deciso di indire uno sciopero che molto probabilmente si terrà il 23 giugno, un giovedì. Mantenendo nel frattempo lo stato di agitazione. È quanto hanno annunciato ieri Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl in risposta al mancato accordo.
Le ragioni della vertenza sono riferite alla mancanza di un progetto assunzionale chiaro e il mancato coinvolgimento delle organizzazioni sindacali: «Ci siamo ritrovati con la pandemia a un cambio dell’andamento di molti servizi ma ora con il ritorno alla normalità abbiamo una diminuzione degli addetti di 250 unità tra il 2018-2021» spiega Kevin Ponzuoli (Cisl).
La delegazione sindacale ha fatto notare che il personale di servizio in Comune non è sufficiente a erogare i servizi pubblici come testimoniato dai problemi ai servizi demografici e dai tempi di risposta del Servizio unico edilizia.
Il Comune risponde che il piano occupazionale viene programmato su base triennale e non è previsto dall’attuale contratto collettivo il confronto con la controparte sindacale e ha proceduto, a loro dire, al miglioramento della grave situazione maturata fino al 2018 colmando le carenze del personale sia sotto il profilo quantitativo che qualitativo: «Quando facemmo lo sciopero generale del 6 novembre una delle motivazioni furono le parole del direttore generale Mazzatorta, che definì gli impiegati del Comune qualitativamente scarsi; a distanza di mesi il Comune non ha cambiato opinione. Non è una colpa usufruire della 104 e questi diritti non possono essere pensati come invalidanti», commenta Luca Greco (Cgil).
Indicativi i dati dell’assunzione degli agenti di polizia locale: «È ridicolo che oggi ci venga detto che vengono fatte delle assunzioni – aggiunge Leonardo Uba (Uil) – in realtà sotto l’attuale amministrazione abbiamo dapprima visto una flessione degli addetti della polizia locale per poi ora ritornare agli stessi numeri del 2018, numeri che l’attuale giunta definiva da “pre commissariamento”». Ora che il tavolo della conciliazione è saltato sarà indetta una serie di assemblee nelle prossime settimane e una volta ricevuto il mandato sarà indetto lo sciopero generale.l