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la corsa storica

Mille Miglia tra fascino e mito

di Marcello Pulidori
Mille Miglia tra fascino e mito

Mercoledì prossimo le auto d’epoca tornano a Ferrara, 400 le vetture che sfileranno. Cena degli equipaggi al Teatro Comunale. Il sindaco Fabbri: «La città si apre al mondo»

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Ferrara Mille Miglia, infinita Mille Miglia. Se per gli amanti delle auto d’epoca (peraltro meravigliose) e dei motori in generale gli occhi sgranati rappresentano ormai un’abitudine, la festa è tale anche per chi non distingue un cilindro da una buca da golf. La piazza di Ferrara si colora d’antico (una volta di più) con personaggi più o meno noti che arrivano in città salutati dai ferraresi che, ogni anno numerosi, seguono la storica gara.

L’arrivo La “1000 Miglia” arriverà mercoledì 15 giugno a Ferrara, attorno alle 19. “Guadato” il Po, le 400 auto (due gli equipaggi ferraresi) percorreranno Via Padova, Via Rino Maragno, Via Bentivoglio, Via Fratelli Rosselli, Via Canapa, Via Bacchelli, Azzo Novello, Orlando Furioso, Ercole I d’Este sino ad affacciarsi in Largo Castello. Castello ai cui piedi gli equipaggi sosteranno per la cena prevista all’interno del Teatro Comunale, bella esperienza che meritava di essere ripetuta. Cena che sarà presentata e preparata, come consuetudine, dagli allievi dell’istituto Vergani. Ieri alla presentazione della Mille Miglia c’era anche il preside Massimiliano Urbinati che ha sottolineato il «valore grandissimo di questo evento che consente di radicare ancora più a fondo i valori ideali di Ferrara».

Memorial La “Mille Miglia 2022” prende ancora una volta il titolo di Memorial Cesare Borsetti, padre del Nicola odierno, nonché fondatore dell’impresa di famiglia. E proprio al papà, Nicola Borsetti ha voluto riservare ieri mattina al Ridotto del Teatro Comunale, un’attenzione particolare. Le 4 tappe sono Brescia-Cervia/Milano Marittima, Cervia-Roma, Roma-Parma, Parma-Brescia.

I ferraresi Due gli equipaggi ferraresi: Massimiliano Paglione-Alessio De Angelis su una Bugatti del 1927, e Sergio Sisti-Anna Gualandi su una Lancia Spider del 1929. l