La Lega verso la resa dei conti in consiglio comunale: il voto dei “ribelli” diventa un caso
Altre crepe nel gruppo in Comune che rischia ulteriori defezioni: il caso Solaroli è l'ultimo dopo tre anni di tra dimissioni, strappi e uscite di scena
i Gian Pietro Zerbini
Ferrara L’ultimo strappo si è consumato in consiglio comunale lunedì ed è uno di quelli che lascia il segno. La mancata elezione a presidente della 5ª commissione consiliare di Stefano Solaroli, fedelissimo del vicesindaco Nicola Lodi, affondato - più che da guasti tecnici - dal voto di franchi tiratori all’interno dello stesso gruppo leghista, apre un’ulteriore crepa all’interno del maggiore partito ferrarese. Un gruppo, che in questi tre anni di schiacciante maggioranza consiliare, scaturita con il voto quasi plebiscitario del 2019, ha già avuto molti cambiamenti, colpi di scena e uscite più o meno cruente.
Dito puntato sui tre ribelli. Proprio loro: il trio composto da Francesca Savini, Catia Pignatti e Luca Caprini, tra gli artefici di una votazione che ha scombinato il piano di portare subito Solaroli a sostituire il dimissionario Ciriaco Minichiello alla presidenza della commissione.
La situazione appare surriscaldata e non è escluso un nuovo strappo all’interno del gruppo nei prossimi mesi, con i tre, già messi all’indice per la loro posizione contraria su alcune delibere di maggioranza, in particolare quella sull’area Padanauto, che sembrano ormai in procinto di uscire pur rimanendo nell’alveo della maggioranza, ma senza vincoli e imposizioni di partito. Il tutto potrebbe avvenire già dopo l’estate.
Un gruppo consiliare che già dopo tre mesi dal voto e a due dall’insediamento aveva avuto la prima defezione di Paolo Vezzani che era uscito sbattendo la porta. Molto più doloroso è stato lo strappo con Anna Ferraresi, passata addirittura all’opposizione con conseguenze non solo politiche ma anche giudiziarie dopo le sue denunce. E a proposito di magistratura, da segnalare anche il caso di Rossella Arquà, una delle fedelissime del partito, con la consigliera travolta dalle vicenda delle lettere anonime, che ha firmato le dimissioni per strada per poi ripensarci, ma ormai era tardi.
Fuori dal gruppo, ma confermando l’appoggio incondizionato al sindaco Alan Fabbri, anche Benito Zocca ex capogruppo e di Annalena Ziosi che hanno costituito una componente politica a parte.
Le ultime dimissioni di Ciriaco Minichiello, tra l’altro presidente di commissione, sono state la chiara spia di una situazione di contrasti non chiara anche tra il cerchio dei “fedelissimi”. Più scontate appaiono invece le prese di posizione sopra le righe dei tre “ribelli”, messi all’indice dopo il voto su Padanauto e poi su Solaroli.
E con un partito alleato come Fratelli d’Italia in crescita di consensi e con il rischio di cambio casacca di qualche altro consigliere, per il gruppo consiliare della Lega è giunta l’ora di una riflessione. Cosa sta succedendo? l