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In Sacca è stato d’emergenza: «Acqua piena di alghe, subito i lavori»

Allevatori in Sacca a Goro (foto archivio)
Allevatori in Sacca a Goro (foto archivio)

La giunta comunale approva gli interventi di scavo necessari per dare ossigeno. Gli operatori: più programmazione

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Goro. Pronta la dichiarazione dello stato d’emergenza nella Sacca di Goro con l’approvazione, prevista per domani da parte della giunta comunale, di una delibera tesa da dare l’avvio a lavori di escavo necessari al ricircolo dell’acqua. Al caldo anomalo denunciato dai miticoltori, costretti a rimuovere ingenti quantità di alghe cresciute a causa della mancanza di piogge e alla diminuita ossigenazione dell’acqua, il Comune risponde con un provvedimento d’urto.

«La situazione è davvero d’emergenza – spiega la sindaca Marika Bugnoli –. Le temperature sono altissime, dal Po non è arrivato l’apporto idrico di acqua dolce, quindi la salinità della Sacca è aumentata. Già da 20 giorni i pescatori hanno cominciato a rimuovere grandi quantità di alghe per portarle a terra. Confido in un aiuto della Regione, perché non c’è la disponibilità a bilancio per la somma necessaria all’intervento di somma urgenza».

Anche Fausto Gianella, presidente della cooperativa La Vela invoca un incontro urgente con le istituzioni: «Manca una programmazione dei lavori. È tutto fermo e non sappiamo come venirne fuori. Per ogni intervento in Sacca viene richiesta una valutazione di impatto ambientale che allunga i tempi. È come se per riasfaltare una strada si dovesse rifare il Piano regolatore generale. Gli operatori del settore – prosegue Gianella –, anche in questa circostanza emergenziale sono disposti a rimboccarsi le maniche per effettuare i lavori, senza dover attendere le lungaggini burocratiche per pareri vincolanti, ritenuti non dovuti, in quanto non si crea una nuova infrastruttura, ma si ambisce solo a risolvere un problema contingente legato all’anossia e alla siccità. Il nostro è l’unico comparto economico della provincia ancora in salute, che assicura lavoro a migliaia di persone. Non lo si può trascurare così. Tra ritardi, burocrazia e aggravio di procedure – chiude Gianella –, stiamo assistendo ad un corto circuito fra la politica che vuole intervenire e gli apparati amministrativi di diversi enti. Abbiamo bisogno di risposte immediate».

Sono oltre 1.700 gli addetti alla miticoltura nella Sacca di Goro, senza contare i cozzari e gli operatori dediti alla produzione delle pregiate ostriche d’oro. Al pari dell’agricoltura, anche la molluschicoltura del territorio rischia di subire pesanti ripercussioni se non si interviene in fretta.l

Katia Romagnoli

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