La guerra della Russia contro l’Ucraina è arrivata al 120° giorno. Il Consiglio Europeo ha dato formalmente il via libera alla concessione a Ucraina e Moldavia di Paesi candidati all'ingresso nell'Ue, sulla base delle raccomandazioni della Commissione. Luce verde anche alla «prospettiva europea» per la Georgia. Zelensky in collegamento: «È un momento unico e storico, il futuro dell'Ucraina è in Ue'. Kuleba aggiunge: "La svolta è stata la visita di Draghi, Macron e Scholz a Kiev». Il Cremlino avverte: «La pace con Kiev solo alle nostre condizioni». Arrivano i lanciarazzi americani Himars, mentre gli Usa si apprestano ad annunciare ulteriori 450 milioni di dollari in aiuti militari all'Ucraina.
«La città di Mariupol, occupata dalle forze armate russe, è "sull'orlo di una catastrofe epidemiologica». Lo ha detto il sindaco Vadym Boychenko, aggiungendo che «la città è invasa da montagne di spazzatura indifferenziata e le condizioni igieniche sono precarie». «Si stanno diffondendo - ha aggiunto - malattie infettive, tra cui non escludo il colera e la dissenteria. In tutte le zone ci sono sepolture naturali e nessuna fognatura è funzionante. Inoltre non c'è acqua potabile. Tutto questo mette a rischio la salute dei residenti di Mariupol che si ritrovano in un vero e proprio ghetto».
Il retroscena – Putin cerca alleati tra i Brics: “Insieme contro l’Occidente”
GLI AGGIORNAMENTI ORA PER ORA
12.53 – Copasir, missione a Bruxelles su disinformazione, cyber e Ucraina
Una delegazione del Copasir, guidata dal presidente Adolfo Urso, si recherà lunedì e martedì in missione a Bruxelles per due giorni di lavoro con le istituzioni europee sui temi quali disinformazione, guerra cybernetica e ingerenze straniere, anche in riferimento all'invasione russa in Ucraina, e per approfondire le tematiche inerenti la Difesa europea nel quadro della alleanza atlantica. La missione segue quella appena svolta a Washington in cui il Copasir si è confrontato con le analoghe commissioni del Congresso e del Senato e in altri incontri al Dipartimento di Stato, Pentagono e Casa Bianca.
12.38 – Cremlino conferma, a Kherson "attentato terroristico"
Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha definito un «atto di terrorismo» l'esplosione di un'auto a Kherson - nel Sud dell'Ucraina - in cui è rimasto ucciso un funzionario dell'amministrazione militare-civile installata dai russi. Dmitri Savluchenko, 36 anni, capo del dipartimento regionale della Gioventù e dello sport, è morto nell'esplosione dell'auto su cui stava salendo e le autorità filorusse della regione hanno subito parlato di «attentato». «Posso solo dire che il nostro esercito è lì e, ovviamente, questa attività terroristica richiede un'attenzione speciale. Questi non sono altro che atti di terrorismo e, di conseguenza, possono essere trattati solo come tali», ha dichiarato Peskov.
12.29 – Mosca, 10 località conquistate in 5 giorni in est Ucraina
Dieci località nella regione di Lugansk, nell'est dell'Ucraina, sono state conquistate dalle forze russe negli ultimi cinque giorni, secondo quanto affermato dal portavoce del ministero della Difesa, generale Igor Konashenkov. Il portavoce ha aggiunto che a Korskoye e Zolotoye, a sud della città di Lisichansk, 1.800 soldati ucraini, 120 membri di milizie «naziste» e 80 «mercenari stranieri» sono stati circondati, mentre 41 soldati di Kiev si sono arresi.
12.22 – Lavrov, candidatura Ue Ucraina e Moldavia «non crea rischi»
«Lo sviluppo delle relazioni dell'Ue con altri Paesi non crea rischi per la Russia, perché la Ue non è un blocco militare». Lo ha ribadito il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, commentando la concessione alla Moldova e all'Ucraina dello status di candidati all'adesione all'Ue. «La nostra posizione si è sempre basata sul fatto che l'Unione europea non è un blocco politico-militare, quindi, a differenza dell'Alleanza Nord atlantica, lo sviluppo delle sue relazioni con tutti i Paesi che lo desiderano non crea per noi minacce e rischi e questo lo ha già detto il presidente Putin», ha detto Lavrov, parlando in conferenza stampa a seguito dei suoi colloqui a Baku, in Azerbaigian.
12.12 – Guterres (Onu): “Mondo affronta catastrofe, crisi alimentare senza precedenti”
«Il mondo sta affrontando una catastrofe a causa della crescente carenza di cibo in tutto il mondo». È l'avvertimento del segretario generale delle Nazioni unite, Antonio Guterres, in un videomessaggio inviato ai rappresentanti di decine di Paesi riuniti a Berlino. La guerra in Ucraina si è aggiunta ai problemi creati dai cambiamenti climatici, dalla pandemia di coronavirus e dalla disuguaglianza, producendo una «crisi globale alimentare senza precedenti» che già colpisce centinaia di milioni di persone, ha detto Guterres. E ancora: «C'è il rischio reale che nel 2022 vengano dichiarate diverse carestie». E «il 2023 potrebbe essere anche peggio».
12.04 – Attacco alle truppe ucraine in ritirata
«Abbiamo lasciato Severodonetsk. Su quella parte del fronte, in cui mi trovavo io, durante la ritirata siamo stati attaccati ma per fortuna senza vittime. Dispiace doversi ritirare ma è una decisione presa da tempo. I militari ucraini hanno combattuto con onore in condizioni particolarmente difficili», scrive sulla sua pagina Facebook Yurii Butusov, corrispondente militare.
11.49 – Cremlino: “Moldavia vuole essere più europea degli europei”
La Moldavia «vuole diventare più europea degli europei stessi» e inoltre questo è associato alla «posizione anti-russa del Paese». Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, all'indomani del via libera del Consiglio europeo allo status di candidati membri Ue di Ucraina e Moldavia.
11.25 – Lussemburgo: «Adesione Ue non è assegno in bianco»
«Ieri è stata una decisione storica. Voglio solo ricordarvi che qualche settimana fa, quando abbiamo parlato dello status di candidato per l'Ucraina, non eravamo sicuri che saremmo riusciti a trovare l'accordo. Sono felice che siamo stati in grado di mostrare finalmente all'Ucraina un sostegno morale molto forte, perché il candidato non significa adesione come membro ma mostra che è una strada e non un assegno in bianco», ha detto il premier del Lussemburgo, Xavier Bettel, al suo arrivo alla seconda giornata del Consiglio europeo. «Ci sono anche compiti a casa da fare. E questo è anche il motivo per cui la discussione sulla Bosnia Erzegovina hanno impiegato così tanto tempo, perché hanno ancora molti compiti da fare», ha aggiunto.
10.50 – Ucraina, Msf: “Di 600 pazienti, 355 sono feriti di guerra”
Degli oltre 600 pazienti ucraini trasportati e assistiti da Medici Senza Frontiere, 355 sono feriti di guerra. La maggioranza ha subito lesioni da esplosione, l'11% dei pazienti con traumi legati alla guerra ha meno di 18 anni, il 30% più di 60. E' quanto si legge nel rapporto «Nessuna pietà per i civili» di Msf. Le ferite da esplosione sono il 73% dei casi di trauma legati alla guerra, con il 20% dovuto a schegge o colpi di arma da fuoco e il resto da altri incidenti violenti. Oltre il 10% dei pazienti traumatici ha perso uno o più arti, il più giovane aveva appena sei anni.
10.40 – Governatore Luhansk: danneggiato il ponte di accesso a Lysychansk
«I russi hanno effettuato attacchi aerei all'ingresso di Lysychansk, danneggiando il ponte di accesso. Ora solo le auto potranno attraversalo, nessun camion invece entrerà in città». Lo comunica su Telegram, Sergei Haidai, capo dell'amministrazione militare regionale di Luhansk, a poche ore dall'annuncio del ritiro delle truppe da Severodonetsk, città che - spiega Haidai - «è stata bombardata quasi ogni giorno dai russi per quattro mesi" e dove «il numero dei morti è in aumento». Il governatore descrive una situazione difficile anche a Lysychansk, con «i russi che avanzano verso la città da Zoloty e Toshkivka» e «sei sistemi missilistici Tochka-U che hanno lasciato Starobilsk in direzione Lysychansk».
10.30 – Mosca: impossibili i colloqui bilaterali con Usa
La Russia ritiene che sia impossibile tenere le consultazioni bilaterali programmate per il prossimo futuro con gli Stati Uniti su questioni che destano preoccupazione: lo ha reso noto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. Lo riporta la Tass. «La parte russa ritiene che sia oggettivamente impossibile tenere consultazioni di esperti russo-americani su (questioni) “irritanti” bilaterali pianificate per il prossimo futuro, soprattutto perché Washington ha moltiplicato questa 'irritazione' con le sue pratiche», ha scritto Zakharova in un commento pubblicato sul sito del ministero.
10.28 – Russia: aereo militare schiantato, bilancio vittime sale
Il bilancio delle vittime nell'incidente aereo del Il-76 avvenuto a Ryazan, nella Russia occidentale, è salito a quattro. Lo riporta la Tass. Anche le autorità dell'oblast di Ryazan, attraverso il proprio canale Telegram, hanno confermato che sono quattro al momento i morti. Cinque i feriti, ricoverati in ospedale.
10.20 – Filorussi: 1.000 soldati ucraini uccisi, 800 arresi
«Oltre 1.000» soldati ucraini sono stati uccisi e altri 800 si sono arresi negli ultimi due giorni nella battaglia che vede contrapposte le forze di Kiev da una parte e dall'altra le truppe russe e dell'autoproclamata repubblica di Lugansk vicino a Lisichansk, nell'est dell'Ucraina. Lo afferma una fonte della Repubblica filorussa di Lugansk citata dall'agenzia Tass. Secondo la fonte, le perdite ucraine sono avvenute in particolare in combattimenti tra le località di Groskoye e Zolotye, a sud di Lisichansk, che sono state strappate agli ucraini.
10.18 – Msf, 11% feriti guerra è minorenne, 30% è over 60
Dal 24 febbraio 2022 Medici senza frnotiere ha incrementato le proprie attività di soccorso in Ucraina per rispondere ai bisogni legati al conflitto. Tra questi, un treno medicalizzato per il trasferimento dei pazienti dagli ospedali vicini alle linee del fronte nell'est del paese, che stanno ricevendo o si stanno preparando a ricevere nuovi afflussi di feriti, verso gli ospedali dell'ovest, dove possono continuare le loro cure.
10.01 – Di Maio a Berlino per riunione G7 su sostegno a Kiev e grano
Il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Luigi Di Maio, è oggi a Berlino per partecipare a due importanti riunioni convocate dalla Germania: la prima in ambito G7, incentrata prevalentemente su Ucraina e esportazione del grano, la seconda finalizzata alla sicurezza degli approvvigionamenti alimentari.
9.52 – Attentato a Kherson, ucciso funzionario filorusso
La vittima è Dmitri Savluchenko, a capo del dipartimento per la famiglia, la gioventù e lo sport, come ha fatto sapere l'ufficio comunicazione dell'amministrazione militare-civile della regione occupata dai russi. L'uomo è morto in seguito all'esplosione dell'auto su cui stava salendo. Attacchi di questo genere si stanno verificando di frequente nelle zone dell'Ucraina conquistate dalle forze armate di Mosca.
9.32 – Berlino: “Mosca potrebbe chiudere completamente il gas”
La Russia potrebbe interrompere completamente le forniture di gas alla Germania. L'avvertimento arriva da Klaus Mueller, il presidente dell'Agenzia federale delle reti di Berlino, l'ente che regola i servizi essenziali, compresa la fornitura di gas. «Non si può escludere», ha affermato, spiegando che sono stati ipotizzati vari scenari. «La maggior parte di questi non sono positivi e variano da una quantità insufficiente di gas alla fine dell'inverno ad una situazione molto difficile già in autunno o in inverno», ha affermato Mueller. La Russia ha già drasticamente ridotto il volume delle sue forniture di gas naturale alla Germania attraverso il gasdotto Nord Stream 1 nelle ultime settimane, alimentando i timori dei leader politici e dei vertici industriali per la prevista chiusura del Nord Stream 1 per i lavori di manutenzione l'11 luglio.
9.20 – Letta: «Segnale chiaro dell’Ue a Putin»
«E' un giorno storico. L'Ue ha dato lo status di candidato a un Paese invaso da un altro Paese, non era mai accaduto, vuol dire che l'Ue è un attore geopolitico importante che quando ci sono di mezzo valori di libertà e democrazia, di autodeterminazione di un popolo che decidere il suo futuro ascolta e decide di essere generoso», afferma a Radio Rai il segretario del Pd Enrico Letta commentando il via libera dell'Ue alla concessione dello status di Paese candidato all'Ue per l'Ucraina. E aggiunge: «E' stata scelta non scontata e storica. L'Ucraina e non solo, sottolineo l'importanza della Moldavia. Un segnale molto chiaro a Putin: non è immaginabile usare armi del novecento per ridefinire i confini, questi sono i valori che vincono i Europa, non i tuoi».
9.04 – Severodonetsk, battaglia «non decisiva»
«La perdita di Severodonetsk è una perdita per l'Ucraina nel senso che qualsiasi il terreno catturato dalle forze russe è una perdita, ma la battaglia di Severodonetsk non sarà una vittoria russa decisiva». Lo sostiene in un report il centro di studi statunitense "Institute for the study of war" sottolineando che «le forze russe hanno ottenuto guadagni sostanziali nell'area di Severodonetsk-Lysychansk negli ultimi giorni e le truppe ucraine continuano a subire pesanti perdite, ma le forze ucraine hanno fondamentalmente raggiunto il loro obiettivo nella battaglia rallentando e degradando le forze russe».
8.56 – Zelensky: “Non siamo Stato-cuscinetto ma parte dell'Ue”
«E' stato riconosciuto ufficialmente: l'Ucraina non è un ponte, non uno Stato-cuscinetto tra Occidente e Russia, non una sfera d'influenza, non una zona “grigia” o un territorio di transito. L'Ucraina è un futuro partner alla pari per i 27 Paesi dell'Ue», dichiara nel suo ultimo video messaggio il leader di Kiev, Volodymyr Zelensky, all'indomani del via libera del Consiglio europeo allo status di candidato Ue all'Ucraina.
8.51 – Cremlino su Kaliningrad: “Ci auguriamo il meglio e ci prepariamo al peggio”
Il Cremlino non esclude la possibilità che la Lituania sollevi le restrizioni al transito verso l'enclave russa di Kaliningrad, ma si prepara al peggio. A dichiararlo è stato Dmitry Peskov. «Non vogliamo escludere nulla. Vogliamo augurarci il meglio e prepararci al peggio. E questo è esattamente ciò che stiamo facendo ora», aggiunge il portavoce del Cremlino.
8.36 – Kuleba: «Le armi garantiranno la via diplomatica»
«Solamente la nostra vittoria militare convincerà la Russia ad avviare seri negoziati di pace, le armi garantiranno la via diplomatica», sostiene Dmytro Kuleba, Al Corriere il ministro degli Esteri ucraino afferma di non farsi illusioni: «Nessuna guerra può mai cancellare la realtà della politica interna e nei Paesi democratici è inevitabile che le opposizioni cerchino momenti favorevoli per criticare il governo. Però quello che conta è la capacità dei leader di spiegare ai cittadini che l'aggressione russa non riguarda solo le case ucraine, bensì ogni famiglia europea. Putin attacca gli equilibri interni, destabilizza, mira a indebolire libertà e democrazia. Se ci pensiamo bene, Mosca intendeva aumentare i prezzi dell'energia ben prima del 24 febbraio. Per fortuna Draghi e anche Macron tengono la barra diritta».
8.27 – Kiev: «Morti 34.530 soldati russi, distrutti 1507 tank»
Ammontano a 34.530 le perdite fra le fila russe dal giorno dell'attacco di Mosca all'Ucraina, lo scorso 24 febbraio. Lo rende noto il bollettino quotidiano dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, appena diffuso su Facebook, che riporta cifre che non è possibile verificare in modo indipendente. Secondo il resoconto dei militari ucraini, a oggi le perdite russe sarebbero di circa 34.530 uomini, 1507 carri armati, 3637 mezzi corazzati, 759 sistemi d'artiglieria, 241 lanciarazzi multipli, 99 sistemi di difesa antiaerea. Stando al bollettino, che specifica che i dati sono in aggiornamento a causa degli intensi combattimenti, le forze russe avrebbero perso anche 216 aerei, 183 elicotteri, 2553 autoveicoli, 14 unità navali e 622 droni.
8.15 – Governatore Lugansk: “Le truppe ucraine si ritireranno da Severodonetsk”
«Le truppe ucraine dovranno ritirarsi da Severodonetsk, c'è un ordine in tal senso». Lo ha dichiarato il capo dell'amministrazione militare regionale di Lugansk, Sergey Gaidai. «Non ha senso rimanere lì, il numero dei morti aumenta, si sposteranno in nuove postazioni fortificate», ha spiegato Gaidai.
7.39 – Gli Usa: ancora armi a KIev per 450 milioni di dollari
Gli Stati Uniti stanno inviando all'Ucraina aiuti militari per altri 450 milioni di dollari. Lo ha confermato il portavoce della Casa Bianca, John Kirby. «Questo pacchetto contiene armi ed equipaggiamento, inclusi i nuovi sistemi di razzi da artiglieria ad alta mobilità», ha spiegato Kirby. Verranno inoltre spedite decine di migliaia di munizioni da artiglieria e imbarcazioni da pattugliamento.
7.14 – Zelensky: “Italia al fianco di Kiev, grazie alla forza di Draghi”
«L'Italia è al nostro fianco. Grazie mille, signor primo ministro! Grazie per la sua forza, per la sua perseveranza. Grazie per aver dimostrato che i principi delle persone perbene sono davvero il fondamento dell'Europa». E' quanto ha sottolineato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parlando al Consiglio europeo dopo il sì dell'Ue alla candidatura ucraina. Zelensky ha ringraziato, uno ad uno, tutti e 27 i Paesi membri, secondo quanto si legge nel discorso pubblicato sul sito del governo ucraino.
7.12 – Esplosioni a Zaporizhzhia
Esplosioni a Zaporizhzhia nella notte di giovedì. Lo ha riferito il segretario del consiglio comunale della città ucraina Anatoliy Kurtev, citato dal Kiev Independent, che ha inviato i cittadini a rimanere nei rifugi. Poco prima della mezzanotte, riferisce il quotidiano ucraino, sarebbe stata attivata la sirena del raid aereo.
ore 7 – Mariupol "sull'orlo di una catastrofe epidemiologica"
Mariupol è «sull'orlo di una catastrofe epidemiologica». Lo ha riferito il sindaco Vadym Boychenko, secondo quanto riporta The Kyviv independent. In città, ha spiegato, si stanno già diffondendo malattie infettive, tra le quali potrebbero esserci virus mortali come colera e dissenteria. Il Comune di Mariupol ha riferito che 9.000 tonnellate di rifiuti hanno invaso le strade e Mariupol è ora «un vero e proprio ghetto» dove le condizioni igieniche mettono a rischio la vita dei residenti rimasti.
(fonte: La Stampa)