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Altre nubi sul petrolchimico: paura per le materie prime

Marcello Pulidori
Altre nubi sul petrolchimico: paura per le materie prime

Incontro con l’azienda. Chiarioni (Cgil): Eni Versalis non dà garanzie. Scenari incerti per la produzione di plastica nello stabilimento di Ferrara

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Ferrara Deludente. È l’aggettivo usato ieri pomeriggio da Fausto Chiarioni segretario della Filctem Cgil per definire l’incontro coi vertici di Eni Versalis svoltosi a Roma. Incontro che, nelle previsioni del sindacato, avrebbe dovuto fare chiarezza sul futuro del petrolchimico di Ferrara, soprattutto per quanto riguarda il futuro della produzione di plastica.

L’incontro di ieri L’annunciato piano industriale di Eni Versalis, invece, non ha avuto effetti rassicuranti sui sindacati ai quali, all’uscita dal vertice, è rimasto l’amaro in bocca. «Ci aspettavamo molto di più – ha detto al telefono lo stesso Chiarioni durante il viaggio di ritorno a Ferrara – e invece nel piano industriale enunciato oggi (ieri per chi legge, ndr) non si intravedono le garanzie che chiedevamo soprattutto per quanto riguarda l’approvvigionamento di materie prime». Materie prime che, per la plastica, significano quasi esclusivamente disponibilità di monomeri. A questo si aggiunga, come lo stesso Chiarioni ricorda, che «dal 9 maggio scorso è ferma la produzione del cracking di Marghera, e per questo chiediamo di rimettere immediatamente in marcia il cracking». In un contesto di questo tipo, ha detto ancora Chiarioni, «serve più attenzione al lavoro, maggior impegno istituzionale, anche dello stesso Governo, a garanzia del futuro lavorativo di oltre 4mila persone». Inutile ribadire lo straordinario rilievo economico e sociale che il petrolchimico di Ferrara riveste. I sindacati, comunque, intendono riprovarci. Per questo chiederanno al più presto un nuovo incontro a Eni Versalis nella speranza che un “secondo atto” possa portare a risultati più sicuri. Il tema principale resta sempre quello delle materie prime, senza le quali il futuro del petrolchimico di Ferrara si tinge di troppa incertezza. Ecco perché, spiega ancora Chiarioni, per «scongiurare il collasso del sistema è necessario rimettere in marcia il cracking di Marghera ed effettuare gli investimenti promessi da Eni Versalis».

Le richieste Tra le richieste aggiuntive, come ricordato prima dell’incontro dalla Rsu Filctem Cgil del petrolchimico di Ferrara, c’è anche quella di favorire «un accordo di lungo periodo tra Eni e Lyondell Basell sulle forniture di materie prime e sulla realizzazione delle strutture della logistica per lo stoccaggio e il trasferimento delle stesse materie prime. Occorre anche – mettono infine in evidenza le Rsu – indicare e rivendicare uno scenario di futuro stabile in cui la transizione possa realizzarsi concretamente trasformando il come e da cosa si producono i materiali che servono»l